Nebulosa solare

« Older   Newer »
  Share  
Sè#9
icon11  view post Posted on 11/1/2006, 18:54




In cosmogonia, la nebulosa solare è una nube gassosa (o disco di accrescimento) dalla quale si formano i sistemi planetari. L'ipotesi nebulare fu proposta da Immanuel Kant nel 1755; il quale ipotizzò che le nebulose ruotano lentamente, si condensano a causa della gravità, si appiattiscono ed infine si formano stelle e pianeti. Un modello simile fu proposto, nel 1796, da Pierre Simon Laplace.

La nebulosa del Sole

Il "ciclo di vita" della nebulosa che originò il Sole è più o meno simile a quello delle altre nebulose solari.

Nella storia dell'universo, le prime nebulose solari erano formate da idrogeno, elio e litio; gli elementi più pesanti si formarono solo più tardi. Siccome il sistema Solare è relativamente ricco di elementi pesanti, si può ipotizzare che non emerse direttamente dal "Big Bang".

La nostra nebulosa aveva un diametro iniziale di 100 AU ed una massa di circa 200-300% la massa attuale del Sole. Ad un certo punto, la nube cominciò a contrarsi (probabilmente a causa di una forza esterna come l'esplosione di una supernova). Quando la densità e la pressione aumentarono si formò una protostella. Il primordiale sistema non era scaldato dalla fusione, ma dall'attrito. A causa della conservazione del momento angolare, la nebulosa non collassò completamente su se stessa, ma, attorno al protosole, si formò anche il disco protoplanetario.

All'interno di questo sistema, gli elementi più pesanti precipitarono verso il centro (ammucchiandosi in planetesimi e protopianeti). Inoltre, la parte più esterna della nebulosa solare si raffreddò, e questo permise la condensazione dei gas volatili nei pianeti esterni, mentre i pianeti interni furono "spogliati" del loro involucro gassoso dal calore, e in seguito dal vento solare, della giovane stella. Quanto il calore all'interno del protosole giunse a livelli tali da innescare le reazioni termonucleari, nacque una "vera" stella.
La protostella durò per circa 100 milioni di anni, più o meno il tempo necessario alla formazione dei pianeti più interni; questo accadde circa 4.6 miliardi di anni fa. Sebbene al tempo le lune esistessero già, non orbitavano ancora intorno ai pianeti, ciò accadde solo nei successivi 800 milioni di anni.

Obiezioni alla teoria di Kant-Laplace

Durante il XIX secolo, la teoria nebulare di Kant-Laplace fu criticata da James Clerk Maxwell. Il quale sostenne che se la materia dei pianeti fosse stata in principio distribuita in un disco attorno al sole, le forze di rotazione differenziale avrebbero impedito la condensazione dei singoli pianeti. Un'altra obiezione fu che il Sole possiede meno momento angolare di quello che la teoria di Kant-Laplace indicava.
Per molti decenni, parecchi astronomi preferirono la teoria mareale, nella quale si ipotizzava che i pianeti si formarono a causa dell'avvicinamento di un'altra stella al Sole. Durante questa quasi collisione, le forze di marea avrebbero strappato grandi ammontari di materia dal Sole e dall'altra stella, che in seguito si sarebbero condensati in pianeti. Oggi si ritiene che la teoria della quasi collisione si basa su eventi estremamente poco probabili, date le distanze enormi tra le stelle.

A seguito delle obiezioni, la teoria di Kant-Laplace fu modificata durante gli anni quaranta. Nella versione modificata, la massa del protopianeta originale si ritiene più grande, e la discrepanza di momento angolare fu attribuita a forze magnetiche.

info: Wikipedia
 
Top
0 replies since 11/1/2006, 18:54   148 views
  Share