Venere

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Sè#9
icon11  view post Posted on 30/5/2005, 14:44




Venere è il secondo pianeta del Sistema Solare per distanza dal Sole. Esso è noto fin dalla preistoria; infatti è molto brillante e si può vedere facilmente ad occhio nudo, al massimo della sua luminosità, in quanto è 12 volte più brillante di Sirio, la stella più luminosa del nostro cielo.

L'orbita di Venere è tale che il pianeta è visibile in cielo nelle vicinanze del Sole, in certi periodi all'alba e in altri al crepuscolo. Per questo gli antichi credevano che si trattasse di due astri distinti: Lucifero quello del mattino, Vespero quello della sera. A causa della sua lucentezza, questo pianeta è stato dedicato alla dea della bellezza e dell'amore. Venere deve la sua luminosità non solo alla sua vicinanza al Sole, ma anche al fatto che è il pianeta più vicino alla Terra, quindi il più visibile. Inoltre il pianeta riflette il 70 % della luce che riceve dal Sole: la sua albedo è la più alta di tutto il Sistema Solare.
Questo deriva dal fatto che è avvolto da una fitta coltre di nubi, le quali ostacolano la penetrazione della luce del Sole all'interno e la riflettono invece verso l'esterno.

La massa del pianeta è pari a 4,869 x 1027 g, cioè circa l'80% di quella della Terra. Il suo diametro è pari a 12.103 km, il 95% di quello terrestre, mentre la sua densità media è 5,18. Venere (caso unico con Mercurio) non possiede nessun satellite. La sua distanza media dal Sole è di 108,2 milioni di chilometri, pari a 0,72 U.A.; la distanza all'afelio è di 109 milioni di chilometri, mentre quella al perielio è pari a 107,46 milioni di chilometri. L'orbita del pianeta è la meno eccentrica tra quelle planetarie, in pratica è quella che si avvicina di più al cerchio, ed il suo piano orbitale è inclinato di soli 3,39 gradi sull'eclittica.

Trattandosi di un pianeta interno, quando viene osservato dalla Terra presenta delle fasi: la superficie del pianeta appare cioè illuminata totalmente o parzialmente oppure del tutto oscura, a seconda della posizione relativa Terra-Sole-Venere. L'osservazione delle fasi di Venere al telescopio, da parte di Galileo Galilei, contribuì a convalidare la teoria Copernicana del Sistema Solare.

Il problema della sua rotazione è sempre stato molto controverso. Il pianeta è circondato da una spessa coltre di nubi che ne oscurano completamente la superficie, quindi si rende impossibile determinare il periodo della sua rotazione sulla base della semplice osservazione visuale. Le moderne tecniche radar hanno permesso tuttavia di studiarne il moto, in quanto le onde radio riescono a penetrare oltre le nubi, fino al suolo venusiano.

Venere e le sue nubi hanno due moti di rotazione indipendenti tra loro ed entrambi ruotano in senso retrogrado (cioé in senso inverso a quello di rotazione degli altri pianeti). Venere ruota attorno al suo asse, inclinato di ben 177,36 gradi sull'eclittica, con un periodo di 243,16 giorni, mentre l'insieme delle nubi ruota invece con un periodo di 4 giorni, cioé con una velocità 60 volte maggiore rispetto al pianeta.

Le caratteristiche fisiche di Venere (massa, densità, presenza di atmosfera, dimensioni) sono molto simili a quelle terrestri, tanto che viene considerato un "gemello" della Terra. Anche se non ci sono indicazioni sicure, è molto probabile che i pianeti abbiano la stessa struttura interna: un nucleo ferroso di circa 3.000 Km di diametro e un mantello roccioso ed una crosta esterna dello spessore di circa 100 Km. Della sua superficie sono disponibili pochissime riprese, tutte quante frutto della discesa di due sonde ex sovietiche della serie Venera. Due immagini le potete vedere cliccando qui e qui.

Il campo magnetico di Venere è praticamente inesistente: viene stimato con un'intensità pari meno di un millesimo di quello terrestre. Non esiste pertanto una magnetosfera, mentre esiste una ionosfera, ad un'altezza compresa tra i 120 ed i 180 Km dal suolo.

Come già detto, Venere possiede un'atmosfera molto densa e calda e nei suoi strati superiori è presente una spessa coltre di nubi. L'atmosfera è composta per il 96% di anidride carbonica e per il 4% di azoto, con tracce di biossido di zolfo, argon e vapore acqueo. Al livello del suolo, la pressione è pari a circa 92 atmosfere: sul nostro pianeta, una pressione così alta si trova solo in mare, a circa 1 km di profondità.

La temperatura al livello del suolo è compresa tra 446°C e 482°C, cioé sul suolo venusiano i metalli come piombo e stagno fonderebbero: Venere appare decisamente un pianeta inospitale... L'alta temperatura è dovuta in parte alla vicinanza del Sole, in parte all'effetto serra: l'anidride carbonica presente nell'atmosfera, insieme all'acido solforico di cui sono composte le nubi, permette l'assorbimento delle radiazioni visibile ed infrarossa del Sole, ma la riflessione al suolo della componente "visibile" la sposta in frequenza in radiazione infrarossa, che viene trattenuta tra la superficie e le nubi (proprio con lo stesso meccanismo fisico che riscalda le serre).
A 30 km dal suolo, la pressione è circa di 1 atmosfera e la temperatura è 100°C. La zona della bassa atmosfera è percorsa da venti che non superano i 20 km/h.

Al di sopra di questo livello c'è un'altra zona, che termina a circa 85 km dal suolo, la quale comprende lo strato di nubi che caratterizzano Venere. Le nubi principali si trovano in una fascia d'altezza compresa tra 42 e 59 km; come abbiamo già accennato, esse sono composte di acido solforico e si spostano ad una velocità media di 360 km/h. Si osservano preferenzialmente nella banda utravioletta dello spettro. Ad altezze superiori, la radiazione solare dissocia l'acido solforico (H2SO4) in acqua (H2O) e biossido di zolfo (SO2). Questi, insieme all'anidride carbonica, formano una nebbia uniforme che circonda le nubi. In questa regione esterna, la pressione è circa 0,2 atmosfere e la temperatura -83°C. Venere è priva di acqua; probabilmente il pianeta possedeva un tempo mari e oceani come la Terra, ma la sua altissima temperatura li ha fatti evaporare ed ora il suolo appare arido e roccioso.

La maggior parte della sua estensione è occupata da pianure desertiche. Sulla sua superficie sono presenti anche delle vaste depressioni, due grandissimi altopiani e alcune regioni montuose, alcune delle quali raggiungono i 10 km di altezza. Questi monti sono di natura vulcanica, e gran parte della superficie di Venere è coperta di lava solidificata. Una piccola parte di questi vulcani potrebbero essere tuttora in attività.

Non si osservano invece crateri recenti sulla superficie venusiana: i meteoriti che attualmente cadono hanno dimensioni sufficientemente piccole da venire ompletamente disgregati dalla densa atmosfera del pianeta. Mentre gli impatti dei planetesimi, che cadevano sulla sua superficie agli albori del Sistema Solare, sono stati in parte cancellati dall'azione vulcanica quando il nucleo del pianeta era sicuramente fluido. In ogni caso si osservano ancora un nutrito numero di casi, situati sulla parte crostale più antica.
Si suppone che un'intensa attività vulcanica, avvenuta all'incirca 800 milioni di anni fa, abbia cancellato quasi ogni cratere prodotto in precedenza dai grossi asteroidi, mentre la craterizzazione successiva ha prodotto quelli visibili attualmente.

Di seguito sono proposte una serie d'immagini prese dalla sonda americana Magellan, visibile qui sopra durante la fase finale d'assemblaggio e al momento del suo rilascio dalla baia di lancio dello space shuttle della NASA. La Magellan è la sonda interplanetaria che ha fornito il maggior quantitativo di dati recenti e che ha rivoluzionato la conoscenza del pianeta gemello per dimensioni della Terra. Giunta in orbita nel maggio 1989, la sonda è rimasta operativa per circa cinque anni e mezzo (per la precisione fino all'ottobre 1994), fornendo rilievi radar altimetrici di ineguagliata precisione e fornendo la prima mappa tridimensionale di Venere, sino ad allora studiato mediante l'analisi delle onde radio inviate dal radiotelescopio di Arecibo a Portorico e debolmente riflesse dal pianeta verso la Terra. Questo ha permesso di stabilire con precisione la distribuzione degli altipiani di Atlas Regio e Beta Regio, i principali "continenti" elevati.
La Magellan ha studiato anche l'atmosfera e la rotazione del pianeta, fornendo misure d'inestimabile valore. Da allora nessuna missione ha avuto come scopo il solo studio di Venere, mentre varie sonde hanno sfruttato il gravity assist del pianeta, riprendendolo e misurando alcuni suoi parametri fisici nel momento del massimo avvicinamento.
 
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1998KY26
view post Posted on 6/8/2008, 18:29




Mi ha sempre affascinato la storia di questo pianeta, pensare che agli arbori era come la terra con masse d'acqua e tutto quello che ne concerne è avvincente!
 
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1 replies since 30/5/2005, 14:44   175 views
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