Moto retrogrado: Il moto retrogrado di un corpo è il suo movimento in direzione opposta a quella normale dei corpi all'interno di un quel particolare sistema.
Retrogrado deriva dal Latino retro, indietro, e gradus, gradi.
Nel sistema solare, quasi tutto ruota nello stesso senso. Guardando il sistema solare dall'alto, tutti i pianeti orbitano attorno al Sole in senso antiorario. La maggior parte dei pianeti ruotano su se stessi nello stesso senso, inclusa la Terra. Lo stesso accade coi moti orbitali della Luna, delle lune di Marte, e delle più grandi lune di Giove e Saturno. Questo moto è chiamato diretto o progrado.
La rotazione nel senso opposto è chiamata retrograda. Venere e Urano ruotano su loro stessi in senso orario, così si dice che hanno una rotazione retrograda. Alcune piccole lune orbitano in senso orario attorno al loro pianeta, e sono chiamati satelliti retrogradi. Alcune comete e piccoli asteroidi orbitano attorno al Sole in orbite retrograde.
Quando si osserva il cielo, gli oggetti sembrano muoversi in una particolare direzione. Il moto apparente della maggior parte dei corpi celesti è da est a ovest. È comunque possibile osservare un corpo muoversi da ovest ad est, come un satellite artificiale o lo Space Shuttle. Questa orbita può essere considerata retrograda, ma in realtà lo Space Shuttle, e i satelliti che apparentemente si muovono verso est, osservandoli dall'alto, si vedrebbero orbitare intorno alla Terra in senso antiorario, e quindi sono considerati satelliti diretti. Esistono anche satelliti artificiali che orbitano la Terra in senso orario, sono definiti satelliti retrogradi e nel cielo si possono vedere muoversi verso ovest.
Il moto retrogrado non dovrebbe essere confuso con la retrogradazione . Il termine è usato in riferimento al moto dei pianeti esterni (Marte, Giove, Saturno, ecc). Questi pianeti sembrano muoversi da est ad ovest su base notturna come conseguenza della rotazione della Terra, ma per la maggior parte del tempo si spostano, invece, lentamente verso est, questo movimento può essere osservato annotando la posizione di questi pianeti per molte notti di fila. Questo moto è normale, ed è perciò chiamato diretto (non retrogrado). Comunque, poiché la Terra completa la sua orbita in un tempo più breve dei pianeti esterni, raggiunge il pianeta esterno come farebbe una macchina più veloce su una strada a più corsie. Quando ciò accade, il pianeta che stiamo per "sorpassare" sembrerà dapprima fermare il suo moto verso est, poi sembrerà andare alla deriva verso ovest (questa è la retrogradazione). Infine, quando la Terra nella sua orbita passerà oltre, sembrerà riprendere il suo normale moto da ovest a est.
Marte va in retrogradazione ogni 22.5 mesi, circa. Con i pianeti esterni più distanti succede più frequentemente. Il tempo tra le retrogradazioni è il periodo sinodico del pianeta.
Questa movimento confuse gli astronomi greci, e fu una delle ragioni per cui chiamarono questi oggetti pianeti, che in greco significa vagabondi. Nel modello geocentrico, questo moto era spiegato facendo viaggiare i pianeti in epicicli e deferenti
Nella moderna astronomia, il termine moto retrogrado si riferisce agli oggetti che davvero si muovono in direzione opposta al normale, e non al semplice fenomeno apparente più sopra descritto.
Esempi di moto retrogrado nel sistema solare:
Venere ruota lentamente in direzione retrograda.
Le lune Ananke, Carme, Pasiphae e Sinope, tutte in orbita a Giove in direzione retrograda. Si pensa che siano frammenti di un solo corpo che Giove catturò molto tempo fa.
La luna Phoebe in orbita a Saturno in direzione retrograda: si pensa sia un oggetto della fascia di Kuiper catturato.
La luna Tritone in orbita a Nettuno in direzione retrograda: si pensa sia un oggetto della fascia di Kuiper catturato.
Il pianeta Urano ha un'inclinazione assiale di poco superiore a 90°, e la sua rotazione è tecnicamente retrograda. In realtà il fatto che sia adagiata sul piano orbitale la rende unica nel sistema solare.
Fase: Un astro presenta fasi quando la porzione visibile è illuminata dal Sole in modo osservabilamente variabile. Per un osservazione terrestre presentano fasi evidenti solo la Luna, Venere e Mercurio.
La Luna presenta queste fasi:
nuova quando è in congiunzione col Sole e quindi la faccia visibile dalla Terra non è illuminata da quest'ultimo;
piena quando è in opposizione col Sole e quindi la faccia visibile è completamente illuminata;
intermedia, crescente o calante, quando è in quadratura, con solo metà della faccia visibile illuminata.
I due pianeti interni, invece, essendo sempre visibili ad una distanza di meno di 90° dal Sole, presentano:
congiunzione inferiore o transito, quando si trovano tra la terra e il Sole, in situazione simile alla Luna nuova;
congiunzione superiore quando si trovano oltre il Sole;
elongazione (orientale od occidentale) quando si trovano alla massima distanza angolare dal Sole.
Punti di Lagrange: punti di Lagrange, tecnicamente chiamati punti di oscillazione, altro non sono che quelle posizioni, nello spazio, in cui le forze che agiscono su un oggetto si bilanciano, creando una situazione di equilibrio. Questi punti sono detti di Lagrange in onore del matematico Joseph-Louis de Lagrange che nel 1772 ne calcolò la posizione.
Nell'immagine a destra vi sono segnati cinque punti lagrangiani. L1, L2 ed L3 sono detti punti di equilibrio instabile, poiché basta una piccola perturbazione dallo stato di equilibrio, per far sì che l'oggetto si allontani sempre più dal punto lagrangiano stesso. Questi punti non sono dissimili dai punti di massimo di una funzione. Fisicamente è come mettere in equilibrio una sfera su una punta.
I punti L4 ed L5 sono invece punti di equilibrio stabile, poiché, pur se di poco perturbati, ritornano alla posizione originaria. L'angolo formato tra la congiungente il punto e il centro del cerchio e l'asse segnato è pari a 60°. Questi punti non sono dissimili dai punti di minimo di una funzione. Fisicamente è come mettere una particella all'interno di una buca di potenziale.
In astronomia, i punti lagrangiani sono molto usati: essi identificano un particolare punto di un'orbita in un sistema di corpi, di un pianeta o di un satellite; i punti lagrangiani sono gli unici punti in cui si possono situare corpi minori, o gruppi di corpi minori, per condividere stabilmente l'orbita di un corpo più grande, in quanto le attrazioni gravitazionali si annullano. Situazione tipica è quella degli asteroidi Troiani, tra cui i più famosi sono quelli di Giove (recentemente sono stati scoperti i "Troiani di Nettuno") organizzati in due gruppi che condividono l'orbita del gigante, uno che lo precede di 60° e l'altro che lo segue alla stessa distanza angolare.
Degli esempi si ritrovano anche nei sistemi di satelliti: Teti, satellite di Saturno, condivide l'orbita con due piccolissime lune (Telesto e Calypso) situate nei punti lagrangiani della sua orbita. Allo stesso modo Dione, il satellite immediatamente più esterno, condividue la sua orbita con la piccolissima luna Elena in uno dei suoi punti di Lagrange.