| Questa scoperta ha messo al tappeto l'ipotesi dell'universo stazionario, perchè un universo che non è mai passato attraverso una fase di altissima temperatura non può spiegare la presenza di una radiazione uniforme, e corrispondente esattamente a quanto predetto dalla teoria. Da questa rilevazione deriva anche un'altra conferma del modello evolutivo. Difatti, conoscendo la temperatura dell'universo di oggi, 3 gradi assoluti, e conoscendone la densità media della materia visibile, 1 atomo di idrogeno per metro cubo, si possono calcolare la temperatura e la densità nel passato e nel futuro. Si sa infatti che la densità varia con l'inverso del raggio al cubo, e la temperatura con l'inverso del raggio. E' possibile quindi, tenendo conto dell'espansione, calcolare temperatura e densità dell'universo a varie età. Poichè temperatura e densità sono le grandezze fisiche che definiscono le proprietà della materia, si trova che quando l'universo aveva un'età compresa fra 3 e 7 minuti circa dall'inizio, la temperatura doveva essere dell'ordine di 1 miliardo di gradi, e la densità circa quella dell'acqua. In queste condizioni i protoni - cioè i nuclei dell'atomo di idrogeno - si possono combinare con i neutroni e dare reazioni nucleari con formazione di deuterio (idrogeno pesante formato da un protone e un neutrone), elio 3 ed elio 4, cioè i 2 isotopi dell'elio: l'elio 3 formato da 2 protoni e 1 neutrone, l'elio 4 da 2 protoni e 2 neutroni. Prima dei 3 minuti le temperature erano troppo alte e la velocità di agitazione termica delle particelle era tale che per urto avrebbero frantumato qualsiasi nucleo più complesso del protone. Dopo 7 minuti, a causa dell'espansione, la temperatura sarebbe diminuita tanto da non permettere il verificarsi di altre reazioni nucleari. Queste reazioni nucleari infatti sono possibili solo se le energie cinetiche delle particelle permettono a protoni e neutroni di dar luogo a nuclei più complessi. Allora si può quantificare quanto deuterio, quanto elio 3 e quanto elio 4 si siano formati in questi pochi minuti, e confrontare le abbondanze primordiali calcolate di deuterio ed elio con quelle presenti oggi nell'univero, che si misurano facendo un'analisi chimica quantitativa dagli spettri delle stelle e delle nubi di gas. Il calcolo dice che nei primi 3-7 minuti si è formato un nucleo di deuterio ogni 100.000 protoni, e che l'elio rappresentava il 24% della massa dell'universo. Le analisi quantitative della materia che forma le stelle e le galassie ci dicono che c'è un atomo di deuterio ogni 100.000 atomi di idrogeno, e che l'elio rappresenta circa il 28% della massa dell'universo.
L'accordo fra calcolo e osservazione è ottimo. Infatti l'elio si forma anche nell'interno delle stelle, e in tutta la vita della galassia si può essere formato al massimo un 3 o 4% che, sommato al 24% di origine primordiale, dà il 28% osservato. Il deuterio invece non può formarsi all'interno delle stelle, perchè già a temperature di mezzo milione di gradi viene distrutto. Quindi di tutto il deuterio presente nell'universo deve essere quello di formazione primordiale.
In conclusione il modello evolutivo poggia su 3 colonne: 1) l'espansione dell'universo; 2) la presenza della radiazione fossile predetta da Gamow; 3) le abbondanze cosmiche del deuterio e dell'elio.
Edited by Sè#9 - 1/4/2005, 22:27
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