Catadiottrico Altro sistema di ottica telescopica, costituito da una combinazione di lenti e specchi, che ai pregi dei sistemi precedenti, unisce una maggiore facilità nel trasporto e l'assenza di aberrazioni.
Schimdt/Cassegrain - Ha lo specchio secondario di forma sferica preceduto da una lastra che ha la funzione di correggere l'aberrazione sferica.
Maksutov - Dotato di una lente divergente, situata prima dello specchio principale, che è stata introdotta per correggere l'aberrazione sferica e quella residua cromatica.
Un buon telescopio deve essere caratterizzato da alcune caratteristiche fondamentali che possano rendere agevole, ed il piu' possibile autentica, la visione dei corpi celesti che si vogliono osservare. Ad esempio con seeing buono, ossia con cielo privo di turbolenze atmosferiche, l'immagine di una stella osservata con uno strumento di qualità deve presentare il caratteristico dischetto di AIRY, un disco luminoso che va scemando di intensità verso l'esterno con anelli concentrici. Non devono inoltre essere presenti aberrazioni di nessun tipo, anche se è pressocchè impossibile a causa delle proprietà dei raggi luminosi, che essendo composti da diverse lunghezze d'onda, verranno rifratti o riflessi, da una lente o da uno specchio, in maniera diversa. Ciò comunque viene corretto il piu' possibile, adottando alcuni accorgimenti ottici.
Altra importante caratteristica dei telescopi è il tipo di montatura adottata, che dev'essere di pregevole fattura: leggera da trasportare, robusta per impedire anche la minima oscillazione dello strumento e fluida nella meccanica per rendere agevole la visione e l'inseguimento di un corpo celeste lungo il suo tragitto.
Generalmente i diversi tipi di montature ricalcano, su apposite manopole, le suddivisioni in gradi ed ore delle coordinate astronomiche, mantenendo così i propri assi paralleli a quelli del rispettivo sistema di riferimento:
Altazimutale - Basata sui due assi, orizzontale e verticale del sistema omonimo, è molto scomoda da usare perchè, per centrare e seguire un astro, bisogna continuamente agire sulle due regolazioni, quelle dell'altezza e dell'azimut, onde fronteggiare il moto della sfera celeste, problema che si evidenzia particolarmente nell'uso di ingrandimenti eccessivi.
Equatoriale - Riferita al sistema omonimo, si basa su un asse parallelo all'asse terrestre (asse polare) e su di un altro perpendicolare ad esso e parallelo all'equatore celeste. Da notare come l'asse polare descriva, rispetto all'orizzonte, un angolo pari alla latitudine del luogo d'osservazione. E' spesso equipaggiata con motori e cerchi graduati che permettono di seguire agevolmente l'astro desiderato nel suo movimento.
Come parametri, per il confronto e la valutazione di diversi strumenti, si usano:
Potere risolutivo - uguale al rapporto fra 120 e d, il diametro dell'obiettivo in millimetri. Piu' alto è questo valore e meno lo strumento riesce a separare due stelle vicine.
Ingrandimento - dipendente dal rapporto fra la lunghezza focale dell'obiettivo e quella dell'oculare, deve essere rapportato all'oggetto da osservare, altrimenti se eccessivo disperderà la luce rendendo l'immagine poco contrastata. In genere la misura ottimale corrisponde a due volte il diametro dell'obiettivo.
Rapporto focale - rapporto fra la lunghezza focale f ed il diametro d dell'obiettivo, esprime il grado di luminosità dello strumento.
Apertura - il diametro dell'obiettivo, è quindi la capacità dello strumento di raccogliere quanta piu' luce possibile.
Lunghezza focale - distanza fra l'obiettivo ed il fuoco.