Stazione Spaziale Internazionale

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Sè#9
icon11  view post Posted on 10/12/2004, 21:20




La Stazione Spaziale Internazionale

La Stazione Spaziale Internazionale (ISS) costituisce il più importante ed ambizioso programma di cooperazione a livello mondiale nel campo scientifico e tecnologico fino ad oggi intrapreso.

Con il lancio del modulo logistico Leonardo, l'Italia diviene la terza nazione, dopo Russia e Stati Uniti, ad inviare in orbita un elemento della Stazione Spaziale Internazionale. Pur essendo un modulo non permanente della stazione, Leonardo è solamente il primo di una serie di elementi realizzati dall'Italia che costituiranno una parte considerevole del volume complessivo abitabile del gigantesco complesso spaziale.
Grazie ai suoi laboratori pressurizzati e alle piattaforme esterne, la ISS sarà un vero e proprio istituto internazionale orbitante per la ricerca scientifica multidisciplinare e darà ai ricercatori possibilità senza precedenti in campo scientifico e tecnologico in discipline quali la fisica, la chimica, la biologia, la medicina, la fisiologia, le scienze dell'universo e della Terra.

La Stazione Spaziale Internazionale deriva da un progetto nato nel 1984, quando il presidente americano Ronald Reagan invitò formalmente i capi di stato europei ad entrare a far parte di questo programma. Risale al 1988 la firma del primo accordo intergovernativo tra i paesi partecipanti: Stati Uniti, Canada, Giappone, e dieci paesi europei, tra cui l'Italia, rappresentati dall'Agenzia Spaziale Europea (ESA). Nello stesso periodo si avviarono negoziati tra ASI e NASA, che portarono alla firma di un accordo bilaterale nel dicembre del 1991, relativo allo sviluppo di tre unità per il trasporto logistico (Multi Purpose Logistic Module - MPLM), ossia dei moduli successivamente chiamati dall'ASI Leonardo, Raffaello e Donatello, per ricordare questi grandi Italiani.

Nel 1993, una ridefinizione del programma portò alla revisione dei due accordi citati. La firma del nuovo bilaterale tra ASI e NASA venne nell' ottobre 1997, mentre quella del nuovo accordo tra tutti i paesi partecipanti al programma risale al gennaio 1998. Perciò l'Italia partecipa al programma ISS sia attraverso l'accordo bilaterale con la NASA che come paese membro dell'ESA.

Gli accordi prevedono che il diritto di utilizzo della stazione spaziale sia in funzione dell'investimento iniziale. Il duplice accesso dell'Italia al programma permette quindi una grande flessibilità ed efficacia nella definizione dei piani di ricerca e sperimentazione, avendo la possibilità di dare a carichi ed esperimenti scientifici le opportunità migliori, sia in termini di pianificazione che di condizioni e potenzialità esistenti.

Molteplici sono i benefici che ci si aspettano dalla Stazione Spaziale Internationale: dagli evidenti aspetti politici, alle forti ricadute sul piano industriale, alle vaste potenzialità di ricerca scientifica e tecnologica.

Accordo NASA/ASI per MPLM

L'accordo relativo allo sviluppo dei moduli MPLM fu firmato nel dicembre 1991 e modificato nell'ottobre 1997 per tenere conto dei cambiamenti derivanti della nuova configurazione della stazione spaziale e dall'ingresso della Russia nel programma. Sulla base di tale accordo, l'ASI sviluppa e fornisce alla NASA tre unità di volo MPLM denominate Leonardo, Raffaello e Donatello, nonché il supporto alle operazioni dei moduli in cambio di opportunità di utilizzazione a bordo della stazione e servizi (trasporto e comunicazione) per carichi utili ed esperimenti italiani, nonché di opportunità di volo per astronauti italiani.


International Space Station
Come è fatta la Stazione Spaziale Internazionale


Una volta completata nel 2006, la Stazione Spaziale Internazionale, costituirà una struttura reticolare lunga 95 m che sosterrà i pannelli solari per la generazione di energia elettrica, i radiatori per la dissipazione del calore in eccesso ed il complesso dei moduli pressurizzati. Su tale struttura saranno montati tutta una serie di elementi funzionali della stazione, tra cui un braccio robotizzato canadese, e quattro piattaforme per l'alloggiamento di carichi utili ed esperimenti esterni.

Una volta assemblato, l'intero complesso coprirà una superficie pari a quella di un campo di calcio. Lo spazio abitabile sarà di 1300 metri cubi (pari al volume di due jumbo jet)

La stazione sarà abitata in maniera permanente durante i suoi previsti dieci anni di attività da un equipaggio di 7 astronauti.

Complessivamente, saranno necessari ancora una settantina di lanci, tra americani, russi ed europei, prima che la ISS sia completata e pienamente operativa.


continua nel prossimo post "L'Italia nel progetto"
 
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Sè#9
view post Posted on 19/12/2004, 14:34




L'Italia nel progetto

Queste sono le sedici Nazioni che collaborano allo sviluppo della Stazione Spaziale Internazionale:

Belgio, Brasile, Canada, Danimarca, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Italia, Norvegia, Olanda, Russia, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Svizzera.

L'Italia svolge un ruolo particolarmente importante in questo programma, al quale partecipa in triplice veste: direttamente attraverso l'accordo bilaterale con la NASA già menzionato, fornendo i moduli logistici Leonardo, Raffaello e Donatello, nell'ambito dell'Agenzia Spaziale Europea, realizzando il laboratorio Columbus Orbital Facility (COF) e, grazie all'intesa con NASA ed ESA, costruendo due dei tre Nodi, ossia gli elementi di interconnessione tra i diversi moduli pressurizzati della ISS. I nodi forniranno inoltre i punti di attracco per i veicoli che periodicamente andranno a visitare la stazione stessa.

L'esecuzione del programma ISS è regolata da un accordo tra governi (inter- Governmental Agreement - IGA), firmato da quindici Paesi il 29 gennaio 1998 a Washington (aggiornando quello firmato nel 1988) e da quattro accordi, che da tale IGA discendono, che dettagliano le modalità di attuazione del programma.

L'accordo, firmato dal governo italiano, ha avuto sua applicazione tramite la sottoscrizione italiana dei programma ESA di partecipazione alla Stazione, per una contribuzione pari al 19%.

Principali elementi sviluppati dall'Italia: I moduli logistici Leonardo, Raffaello e Donatello

Gli MPLM (Multi Purpose Logistic Module) sono moduli pressurizzati per il trasporto verso la Stazione Spaziale Internazionale d'equipaggiamento, rifornimenti ed esperimenti mediante la navetta spaziale americana. I moduli vengono portati in orbita all'interno del vano di carico dello shuttle. Ogni MPLM può rimanere agganciato alla stazione per una settimana ed è accessibile agli astronauti che possono agevolmente compiere le operazioni di carico e scarico.

Al termine delle operazioni lo MPLM viene sganciato dalla stazione e riposto nella stiva dello shuttle per il ritorno a terra. Ciascun modulo è stato realizzato per effettuare 25 missioni nell'arco della sua vita operativa di dieci anni.

Lo MPLM è protetto da cosiddette coperte termiche e da pannelli che fanno da scudo in caso d'impatto con micrometeoriti. Le due estremità del cilindro sono chiuse da strutture tronco-coniche dotate di portelloni apribili per il caricamento di esperimenti e forniture logistiche a terra da un lato, e per l'accesso da parte degli equipaggi della stazione spaziale dall'altro. Onde assicurare un ambiente adeguato per gli astronauti, il modulo possiede sistemi di controllo dell'atmosfera interna, per il mantenimento delle temperature di tutti gli equipaggiamenti di bordo e della temperatura dell'aria. E’inoltre dotato di un sistema per la circolazione dell'acqua di raffreddamento degli armadi (detti anche "rack") frigoriferi, di un sistema di distribuzione della potenza elettrica alle apparecchiatura di bordo e di un computer per la gestione delle funzioni del modulo e dei sistemi di sicurezza.

I carichi sono ospitati negli armadi installati su tutta la superficie interna del modulo. Cinque di questi armadi contengono un servizio d'alimentazione elettrica e di refrigerazione degli esperimenti, qualora fosse necessario. Nel corso della permanenza in orbita i "rack' portati da terra vengono trasferiti nei moduli o nei laboratori della stazione; successivamente lo MPLM viene caricato con gli armadi da riportare a terra e reinserito nella stiva dello space shuttle per il rientro. In questi rack saranno inseriti apparecchiatura e materiali usati per le attività di ricerca in orbita, strumenti non più necessari ed anche rifiuti.


 
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Sè#9
view post Posted on 7/2/2005, 13:45




eccola!

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