| Ursula@Lewis |
| | Mi sa che ai dinuovo Ragione va bè chi passerà leggerà però ! a me basta. SEGNI ZODIACALI Fondamento essenziale della dottrina astrologica è la divisione dell'eclittica solare in 12 parti uguali, dette segni zodiacali. Si noti bene, perché tale argomento è oggetto di dibattito e relativi fraintendimenti, che la partizione dell'eclittica in segni zodiacali è calata, come vedremo, sulla sua intersezione con l'equatore celeste e non sull'identificazione nello sfondo delle omonime costellazioni, da secoli non più corrispondenti ai segni a causa di un fenomeno noto come precessione degli equinozi. Chi desiderasse approfondire l'argomento può leggere questa mia Dissertazione sul fenomeno, in cui spiego dettagliatamente la sua non incidenza sulla partizione dell'eclittica operata dagli astrologi. È necessario introdurre subito alcune semplici nozioni astronomiche che ogni vero astrologo dovrebbe conoscere, dal momento che l'astrologia non può prescindere dalla scienza astronomica. L'eclittica è la traiettoria circolare descritta dal moto apparente del Sole sulla sfera celeste nel suo corso annuale. L'equatore terrestre è inclinato di 23°27' (23 gradi e 27 primi) rispetto al piano orbitale. Ne consegue che tale inclinazione è propria anche dell'equatore celeste, risultante dalla proiezione dell'equatore terrestre sulla sfera celeste. Si osservi la figura a lato. Eclittica ed equatore celeste pertanto non coincidono, ma si intersecano in due punti detti punto Gamma, o punto vernale, e punto Omega. Sull'eclittica sono inoltre individuabili altri due punti corrispondenti alla massima (23°27') e alla minima (-23°27') declinazione. È proprio tale inclinazione dell'asse terrestre a determinare le stagioni sul nostro pianeta. I punti d'intersezione equivalgono ai punti equinoziali, ovvero all'inizio delle stagioni primaverile e autunnale. I punti di massima e di minima declinazione ai punti solstiziali, ovvero all'inizio delle stagioni estiva e invernale. Punti equinoziali e punti solstiziali sono fra loro diametralmente opposti. Suddividendo l'eclittica in 360°, abbiamo che: il punto Gamma, equivalente all'equinozio di primavera, corrisponde a 0° dell'eclittica e a 0° del segno dell'Ariete, per questo motivo tale punto è detto anche «punto dell'Ariete», e ciò spiega anche la scelta della lettera dell'alfabeto greco che più somiglia, come simbolo, al segno zodiacale (un Gamma minuscolo); il punto di massima declinazione, equivalente al solstizio d'estate, a 90° dell'eclittica e a 0° del segno del Cancro, per questo motivo il parallelo terrestre derivante dalla proiezione sul pianeta di questo punto celeste è detto «Tropico del Cancro»; il punto Omega, equivalente all'equinozio d'autunno, a 180° dell'eclittica e a 0° del segno della Bilancia, per questo motivo tale punto è detto anche «punto della Bilancia», e ciò spiega anche la scelta della lettera dell'alfabeto greco che più somiglia, come simbolo, al segno zodiacale (un Omega maiuscolo); infine, il punto di minima declinazione, equivalente al solstizio d'inverno, a 270° dell'eclittica e a 0° del segno del Capricorno, ed è per questo motivo che il parallelo terrestre derivante dalla proiezione sul pianeta di questo punto celeste è detto «Tropico del Capricorno». Questi punti sono detti in astrologia punti cardinali. Essi dividono l'eclittica in 4 settori, o quadranti, di 90° ciascuno, corrispondenti alle 4 stagioni. Come ho detto in apertura, a causa della precessione degli equinozi nelle effemeridi astronomiche non esiste più corrispondenza tra questi punti e le costellazioni in esse riportate, dal momento che gli astronomi, per motivi di praticità nella loro scienza, usano come riferimenti appunto le costellazioni e non le parti risultanti dalla divisione dell'eclittica. Tuttavia, la «confusione» avviene in astronomia (non certo in astrologia!), proprio per questa esigenza di avere come riferimenti le costellazioni, esigenza non esistente in astrologia. Per questo motivo, nel momento in cui gli astronomi cercano di valersi di tale «confusione» nella loro disciplina per confutare la validità dell'astrologia, come si suol dire, «si sbagliano nel confondersi». Per noi astrologi questa «confusione» semplicemente non esiste; noi continuiamo a riportare nelle nostre effemeridi i segni, e cioè le parti risultanti dalla divisione dell'eclittica, perché la corrispondenza che ci interessa è ovviamente quella con le stagioni, non certo quella con le costellazioni (raggruppamenti arbitrari di stelle) dello sfondo celeste, che un tempo erano state fatte coincidere con i segni. Suddividendo ciascun quadrante dell'eclittica in 3 parti uguali, di 30° ciascuna, otteniamo un'ulteriore partizione in periodi o fasi stagionali. Il primo periodo, come abbiamo già visto, segna l'inizio della stagione ed è detto cardinale. Il secondo periodo, corrispondente alla stagione piena, è detto fisso, e il terzo, di fine stagione, è detto mobile o doppio. Veniamo quindi ad avere 4 periodi cardinali, 4 fissi e 4 mobili, per un totale di 12 periodi, tutti di eguale durata, equivalenti a 12 parti dell'eclittica, di pari numero di gradi, dette segni zodiacali. La parola «segni» fa ovviamente riferimento ai simboli utilizzati per rappresentare graficamente tali parti. Mentre l'attributo «zodiacale» deriva dalla parola greca Zoidiakòs, che significa «circolo degli animali», dal momento che i simboli che lo compongono raffigurano nella maggior parte animali. Si osservi la figura sottostante. Il circolo zodiacale simboleggia il ciclo biologico; è questo uno dei motivi essenziali per cui i segni raffigurano perlopiù animali, cioè esseri viventi. Fra le innumerevoli simbologie legate ai segni dello Zodiaco, è senza dubbio quella primaria, la più importante. Ad essa ho fatto riferimento nella sezione dedicata ai Caratteri generali dei segni zodiacali. La riassumo qui, segno per segno.
L'Ariete è per antonomasia la testa, il capo, nonché il fallo in stato di erezione. Il segno simboleggia l'impulso vitale, la spinta iniziale, l'aire, la scintilla che accende il fuoco e mette tutto in moto, l'eccitamento erotico, l'orgasmo sessuale, scatenato dall'istinto di riproduzione. Il maschio della pecora è animale impulsivo e coraggioso. L'Ariete è il fuoco primordiale. Inizio della stagione primaverile.
Il Toro simboleggia la fecondità, la fertilità, che è al tempo stesso condizione necessaria al fine riproduttivo e predisposizione al compimento dell'atto sessuale. L'animale raffigurato nel segno, anche nelle sue varianti, il Bue e la Vacca, è in tutte le culture mondiali simbolo e di potenza e di ricchezza, nutrimento, bene assoluto per gli uomini. Il Toro è la terra fertile, coltivabile. Culmine della stagione primaverile.
I Gemelli simboleggiano la fecondazione, il compimento dell'atto sessuale che darà origine allo zigote attraverso l'unione dei due gameti. Nonché il rapido sviluppo dell'embrione, il susseguente sdoppiarsi (riprodursi) delle cellule. I due fratellini simboleggiano i due sessi, il gamete maschile e quello femminile. I Gemelli sono il vento, l'aria in movimento che trasporta il seme. Conclusione della stagione primaverile -Transizione a quella estiva.
Il Cancro simboleggia la maternità, la vita dentro la vita, dalla gravidanza, lo sviluppo del feto, al parto, la nascita di un nuovo individuo, a compimento del ciclo riproduttivo. Il granchio è l'animale che vive nell'acqua, trae nutrimento da essa e da essa emerge. Il Cancro è l'acqua fluente sulla Terra, dei fiumi e dei mari: le acque inferiori contenenti il germe della vita terrena. Inizio della stagione estiva.
Il Leone simboleggia l'Individuo (di qui l'affinità col nostro astro, simbolo di vita). I valori ultimi della natura sono finalmente prodotti. Una nuova vita, il nuovo individuo è venuto alla luce. Separato dal corpo materno, si trova ora ad affrontare il mondo e ad integrarsi completamente col processo naturale per giungere a riprodursi a sua volta. Il signore degli animali è simbolo di tutti i viventi. Il Leone è il fuoco solare. Culmine della stagione estiva.
La Vergine simboleggia l'approccio dell'individuo col suo ambiente naturale, la sua attenzione al mondo dei fenomeni, l'essenziale differenziazione, analisi e classificazione, la discriminazione fra il microcosmo (se stesso) e il macrocosmo (l'universo), che egli comunque riassume in sé. La figura umana di una vergine rappresenta la purezza, e dell'uomo nel suo rapporto più genuino con la natura, e della mente che tutto deve apprendere. La Vergine è il prodotto della terra coltivata, i suoi frutti. Conclusione della stagione estiva -Transizione a quella autunnale.
La Bilancia simboleggia l'associazione, l'equilibrio derivante dall'unione di forze. L'interesse dell'individuo si rivolge alle persone con cui intende unirsi e assume a tal fine connotati estetici. La Bilancia segna anche il passaggio dall'estroversione, l'attenzione al mondo esterno, caratteristica dei segni primaverili-estivi, all'introversione, l'attenzione al proprio mondo interiore, caratteristica dei segni autunnali-invernali. È l'unico segno dello Zodiaco raffigurante un oggetto, dal momento che meglio di un qualunque essere vivente richiama alla mente l'equilibrio. La Bilancia è il vapore, l'aria umida e profumata contenente sostanze alla stato aeriforme. Inizio della stagione autunnale.
Lo Scorpione simboleggia la morte e ciò che ne consegue: la disgregazione, decomposizione, la trasformazione della materia, il ritorno della carne alla terra, da cui è stata prodotta, e la liberazione dell'anima. È anzitutto la morte dei parenti prossimi, in particolare i genitori: il loro frutto è giunto a piena maturazione e a riprodursi a sua volta: il loro ciclo biologico può ritenersi concluso. La vita stessa è trasformazione, dalla terra alla carne, dalla carne alla terra; e una trasformazione interiore avviene nell'individuo: il raggiungimento della consapevolezza del significato della vita attraverso l'esperienza, il contatto con la morte, la conclusione del ciclo vitale. Introversione e soggettivismo tendono a estremizzarsi. L'animale misterioso e dal tocco letale ben simboleggia questo segno. Lo Scorpione è l'acqua stagnante delle paludi. Culmine della stagione autunnale.
Il Sagittario simboleggia la dualità fra gli istinti bestiali e le aspirazioni superiori. La «scoperta» dell'anima, la scintilla divina imprigionata nella terra, e che la terra animava, conduce l'individuo alla spiritualità (il ritorno dell'uomo a Dio). La saetta punta verso il cielo, ma anche verso la terra, «per ammazzare lo Scorpione». Il centauro è la creatura mitologica per metà uomo (dotato di spirito divino), per metà animale. Il Sagittario è il fulmine, il fuoco divino, bello e terribile al tempo stesso. La tradizione parlava talvolta di fuoco che cova sotto la brace. La simbologia si attaglia abbastanza bene al dualismo, ma non ai significati complessivi del segno. Conclusione della stagione autunnale -Transizione a quella invernale.
Il Capricorno simboleggia il consolidamento, sia materiale, attraverso il successo nella vita terrena, sia spirituale, che conduce al dogmatismo, in un certo senso necessario per il perpetuarsi della tradizione. Il dualismo sagittariano, indice di uno stato di ancora incertezza, diviene monismo e si radica nel segno cardinale di Terra. La capra è simbolo di ostinatezza, ma anche di solidità, tenacia e perseveranza, presupposti essenziali per il successo di ogni umana intrapresa. Il Capricorno, ovvero lo stambecco, è la roccia, la terra pietrificata. Inizio della stagione invernale.
L'Acquario simboleggia il passaggio agli stati superiori. L'atteggiamento spirituale tende ora al relativismo: non esiste una realtà oggettiva e assoluta. Opposto all'Individuo (il Leone) vi è il mondo degli altri individui. L'Acquario è il cielo, non una vasca per i pesci! Gli antichi ritenevano che tutta l'acqua presente sulla Terra provenisse dal cielo, che faceva da firmamento per le stelle e da spartiacque e dispensatore di acqua alla Terra. L'uomo intento a versare acqua da un'anfora, figura con cui talvolta il segno viene rappresentato, simboleggia appunto il cielo. L'Acquario è l'aria del cielo. Culmine della stagione invernale.
I Pesci simboleggiano il mondo interiore, la riflessione ultima sul mistero della vita che segna il ritorno all'indifferenziazione iniziale. Il definitivo distacco dal soggettivismo e dall'introversione prelude all'inizio imminente di un nuovo ciclo biologico. Il pesce vive esclusivamente nell'acqua, nelle profondità dei mari e degli oceani, è l'animale più misterioso per gli esseri umani, ancorati alla terra. I Pesci sono le acque celesti, l'acqua piovana, provenente dal cielo: le acque superiori, divine, che bagneranno la terra ricca di humus: dalla morte si formerà la nuova vita. Conclusione della stagione invernale -Transizione a quella primaverile. Classificazioni Osservando la figura posta sopra, e la tabella riepilogativa sottostante, si può notare come dagli stessi criteri di partizione dell'eclittica derivino alcune importanti classificazioni dei segni zodiacali. Dalla partizione in periodi stagionali si ricava la classificazione dei segni in cardinali, fissi e mobili (o doppi). Da quella in stagioni la classificazione, limitata però a due sole categorie, in segni primaverili-estivi (stagioni calde), caratterizzati da estroversione, e segni autunnali-invernali (stagioni fredde), caratterizzati da introversione. Altre importanti classificazioni sono quella basata sull'elemento di appartenenza (associato al segno) e quella basata sul genere. Gli elementi in questione sono i 4 elementi costitutivi del mondo fisico, secondo la tradizione occidentale: Fuoco, Terra, Aria ed Acqua, indicati nella figura, rispettivamente, in rosso, in verde, in giallo e in blu. La classificazione basata sul genere suddivide i segni in 2 categorie: segni maschili (o diurni, o positivi), indicati nella figura in rosso e in giallo, e segni femminili (o notturni, o negativi), indicati in verde e in blu. I termini utilizzati dall'astrologia tradizionale per la designazione delle classi non hanno alcun valore etico. Tutti i segni hanno pari dignità morale. Positivi e negativi non significa segni buoni e segni non buoni; così come maschili e femminili non significa segni «adatti» agli uomini e segni «adatti» alle donne. Un segno, qualunque esso sia, di per sé non può in alcun modo determinare né l'indole (intesa in senso di animo) buona o malvagia, né la virilità o femminilità di un individuo: le dodici parti dell'eclittica sono, ovviamente, asessuate. Questi termini stanno ad indicare che un segno tende ad esaltare i caratteri psichici tradizionalmente ritenuti prerogativa dell'uno o dell'altro sesso. In estrema sintesi, i segni cosiddetti maschili (o diurni, o positivi) conferiscono al soggetto un carattere più aggressivo ed una maggiore propensione ad attività di tipo fisico. I segni cosiddetti femminili (o notturni, o negativi) conferiscono al soggetto un carattere più mite ed una maggiore propensione ad attività di tipo mentale. A onor del vero, va detto che ciò vale pienamente solo per noi moderni; la scelta di termini quali positivo e negativo in origine non era affatto priva di valore morale. Gran parte della tradizione astrologica occidentale ha origini medievali. Si pensi al valore negativo che anche nella cultura occidentale aveva l'elemento femminile, risalente all'idea biblica della donna quale seduttrice, corruttrice del maschio. Per cui femmina, Luna, notte, oscurità erano sinonimi di negatività e inganno; maschio, Sole, giorno, luce di positività e rettitudine. Non così nella cultura latina precristiana. Per i romani antichi notte, Luna e femminilità avevano un valore tutt'altro che negativo. Pur essendo propria di un popolo guerriero, che teneva conseguentemente in scarsa considerazione, da un punto di vista militare, le deboli femmine, la società romana era molto vicina al modello matriarcale. Il maschilismo della cultura latina classica era decisamente attenuato per l'epoca, a confronto di culture anche vicine, quali per esempio quella greca. La considerazione e attaccamento dei romani per la propria moglie, nonché per la madre e le sorelle, quasi morboso, ai limiti dell'incestuoso, costituiva un fatto abbastanza unico per le culture arcaiche. La tradizione astrologica occidentale, che affonda le proprie radici nel medioevo, mostrava quindi una chiara propensione a non attribuire pari dignità morale ai segni dello Zodiaco. L'attributo femminile era motivato più dall'idea di negatività del segno che non dai caratteri propri della femminilità, così come l'attributo maschile dall'idea di positività. Presso certi ambienti astrologici, segni positivi quali soprattutto il Leone, affine al Sole, e il Sagittario, al benefico Giove, godevano di un'aprioristica buona fama. Corrispettivamente, segni negativi quali soprattutto il Cancro, affine alla volubile Luna, e la Vergine, all'opportunista e furfantesco Mercurio, non erano visti di buon occhio. A parziale giustificazione, va considerata l'importanza, per il mantenimento dell'ordine esistente, che per le società del passato poteva avere la tendenza a valorizzare ed evidenziare le qualità morali propria dei segni positivi e soprattutto di quelli di Fuoco, fatta parzialmente eccezione per il violento, riottoso ed arrogante Ariete, comunque ben visto in ambito militare. Qualità che non si evidenziano con altrettanto vigore nei nati sotto i segni negativi, della cui moralità non era quindi possibile farsi rapidamente un'idea chiara. Va inoltre considerato che il miglior sviluppo costituzionale e muscolare dovuto agli Ascendenti positivi garantiva nel soggetto una buona predisposizione ad attività motorie, e quindi al lavoro pesante; al contrario, la scarsa esuberanza fisica dovuta agli Ascendenti negativi, ad alcuni in particolare, poteva rendere il soggetto più propenso a «pericoloso» e funesto intellettualismo, inteso come bramosia di conoscenza e ricerca della verità. Tornando all'argomento cardine, si può constatare agevolmente come le varie classificazioni entrino in combinazione tra loro. A ciascun elemento appartiene un segno cardinale, un segno fisso e un segno mobile. Tutti i segni di Fuoco e d'Aria sono segni maschili, tutti quelli di Terra e d'Acqua femminili. Segni maschili e segni femminili si alternano regolarmente, in una sequenza di elementi fissa: Fuoco-Terra-Aria-Acqua. Nel circolo zodiacale, i 3 segni appartenenti a ciascuno dei 4 elementi vengono a formare tra loro un triangolo equilatero (con angoli di 120°) comprendente un segno cardinale, un segno fisso e un segno mobile. I segni maschili vengono a formare tra loro un esagono equilatero (con angoli di 60°), e così quelli femminili. Ad ogni segno di Fuoco è opposto un segno d'Aria (angolo di 180°), ad ogni segno di Terra un segno d'Acqua. I 4 elementi formano sempre tra loro un rettangolo equilatero (quadrato, con angoli di 90°): abbiamo quindi un quadrato di segni cardinali, uno di segni fissi ed uno di segni mobili, comprendenti ciascuno tutti gli elementi. Da notare che non esistono: un segno d'Acqua primaverile, un segno d'Aria estivo, un segno di Terra autunnale, un segno di Fuoco invernale. Ne consegue che primavera ed autunno si compongono ciascuna di due segni maschili ed uno femminile, estate e inverno di due segni femminili ed uno maschile. Il segno unico della stagione, come genere, è sempre il segno fisso. Le stagioni calde hanno 2 segni di Fuoco e 2 di Terra, 1 solo d'Aria e d'Acqua. L'inverso le stagioni fredde. SEGNI CLASSIFICAZIONI SIMBOLO NOME ELEMENTO PERIODO GENERE STAGIONE Ariete FUOCO CARDINALE Maschile PRIMAVERA ESTATE Toro TERRA FISSO Femminile Gemelli ARIA MOBILE Maschile Cancro ACQUA CARDINALE Femminile Leone FUOCO FISSO Maschile Vergine TERRA MOBILE Femminile Bilancia ARIA CARDINALE Maschile AUTUNNO INVERNO Scorpione ACQUA FISSO Femminile Sagittario FUOCO MOBILE Maschile Capricorno TERRA CARDINALE Femminile Acquario ARIA FISSO Maschile Pesci ACQUA MOBILE Femminile
Ciascuno dei 360 gradi dell'eclittica può essere suddiviso in 60 primi; questa ulteriore divisione fornisce una posizione precisa dei pianeti e degli altri oggetti che verranno inclusi nell'oroscopo. I primi sarebbero a loro volta suddivisibili in secondi, ma non occorre giungere a simili estremi di precisione: in astrologia è più che sufficiente conoscere la posizione in gradi e primi di ciascun elemento (per esempio, Giove a 25°18' della Bilancia), anche perché, come vedremo più avanti, per i pianeti va considerata un'orbita. Dalla partizione dell'eclittica si ricava quindi lo zodiaco, che costituisce il grafico di base sul quale l'astrologo traccerà l'oroscopo aggiungendo le case, i pianeti e gli aspetti. Zodiaco ^ INDICE DOMIFICAZIONE E CASE Primo passo nella compilazione di un oroscopo è la determinazione dell'Ascendente, ovvero del segno (la parte dell'eclittica) che nel tema natale della persona ascendeva in cielo ad oriente dell'orizzonte terrestre, e che può essere a ragion veduta considerato il segno del nostro stesso pianeta. In altre parole, è necessario anzitutto determinare in che modo erano disposti i pianeti rispetto alla Terra nel momento in cui nell'inconscio della persona si verificava quella sorta di imprinting (impressione, impronta) che costituisce il presupposto fondamentale della dottrina astrologica. Si noti bene che le espressioni da me usate sono «determinazione» e «tema natale», e non «calcolo» e «ora di nascita». I motivi della scelta terminologica sono spiegati in questa NOTA sull'Ascendente, che consiglio vivamente di leggere. Una volta determinato l'Ascendente, il secondo passo consiste nel ricavare da questo l'intera domificazione. Che cos'è la domificazione? In termini pratici è la suddivisione del circolo zodiacale in dodici parti, dette case o campi, a partire appunto dall'Ascendente. Scopo e significato di questa ulteriore partizione del circolo zodiacale è la stessa «riproduzione» di quest'ultimo nella singola fattispecie: come il microcosmo (l'individuo) è inserito nel macrocosmo (l'universo), dal momento che si presuppone che il primo, il singolo vivente, riassuma in sé il secondo, la vita, la dimensione in cui vive. Come abbiamo visto il circolo zodiacale rappresenta eminentemente il ciclo biologico. L'oroscopo di un individuo discende propriamente da tale combinazione: un «qualcosina» di più complesso di una semplice previsione generalizzata, basata sulla posizione approssimativa di un pianeta, sebbene importante come il Sole. La domificazione ricalca quindi il circolo zodiacale e si combina con esso conferendo alla configurazione complessiva risultante un valore specifico, diverso da persona a persona. Anche limitandoci a questo, avremmo già 360 possibili configurazioni diverse, ovvero 360 diverse caratterizzazioni di un individuo. Ma non è tutto, manca il meglio: c'è da considerare i pianeti, le loro posizioni e i loro rapporti angolari (gli aspetti) derivanti da tali posizioni. Inclusi i pianeti, le configurazioni possibili divengono autenticamente un'infinità. Per questo motivo l'oroscopo costituisce un sistema di complessità estrema. Calco fortemente il dito su questo concetto: l'oroscopo è un sistema, che richiede grande esperienza per essere letto correttamente e che non può essere scomposto in tanti singoli elementi interpretabili individualmente (cosa che certi astrologi tendono a fare, se non addirittura a teorizzare); come tutti i sistemi, va letto nella sua interezza. Ingrandisci l'immagineSi osservi la figura a lato. La suddivisione in case è rappresentata da linee di colore rosso o verde. Ciascuna di queste linee indica il punto iniziale del campo sull'eclittica e prende il nome di cuspide. L'arco di ciascun campo è quindi compreso tra la propria cuspide e quella del campo successivo. I campi vanno letti nel circolo in senso antiorario, a partire dall'Ascendente, poiché questo è il senso del moto dei pianeti sull'eclittica. Quelle in rosso, sono le cuspidi dei cosiddetti campi angolari, e cioè il I, il IV, il VII e il X. Questi sono i campi «cardinali», ovvero i campi in assoluto di maggior forza e importanza; essi suddividono il circolo zodiacale in 4 quadranti. La cuspide del I campo, come abbiamo visto, è il punto d'intersezione orientale dell'eclittica con l'orizzonte terrestre ed è detta Ascendente (ASC). Io sono solito rimarcarne l'importanza (e il significato) abbinandole nel grafico il simbolo del pianeta Terra: . Diametralmente opposta a questa si trova la cuspide del VII campo, il punto d'intersezione occidentale dell'eclittica con l'orizzonte, detta Discendente (DSC). L'asse ASC-DSC equivale quindi all'orizzonte terrestre e suddivide il circolo zodiacale in due semicerchi, o meglio emisferi, perché la realtà è ovviamente tridimensionale e tale divisione riguarda la sfera celeste, anche se a noi interessa essenzialmente solo la linea curva tracciata su di essa dall'eclittica, cioè la linea su cui si muovono gli astri del sistema solare. L'emisfero visibile, quello al di sopra dell'orizzonte, è detto emisfero diurno. Quello nascosto, al di sotto dell'orizzonte, emisfero notturno. Nella figura in questione ciò può apparire scontato, dal momento che il Sole si trova sopra l'orizzonte, si tratterebbe quindi di un bambino nato di giorno. Tuttavia queste definizioni vengono mantenute anche se il Sole si trova sotto l'orizzonte, e cioè nel caso in cui la persona sia nata di notte: l'emisfero visibile è sempre detto diurno, quello nascosto, notturno. La cuspide del X campo equivale al punto d'intersezione dell'eclittica con il meridiano superiore ed è detta Medium Caeli (MC), che significa «punto medio, metà del cielo». Diametralmente opposto a questa si trova il punto d'intersezione dell'eclittica con il meridiano inferiore, e cioè la cuspide del IV campo, detta Imum Caeli (IC), che significa «punto più basso, fondo del cielo». L'asse MC-IC suddivide il circolo zodiacale in altri due emisferi: l'emisfero orientale, dalla parte dell'Ascendente, e l'emisfero occidentale, dalla parte del Discendente. Veniamo quindi ad avere un quadrante diurno-orientale (tra ASC e MC), un quadrante diurno-occidentale (tra MC e DSC), un quadrante notturno-orientale (tra ASC e IC) e un quadrante notturno-occidentale (tra IC e DSC). Va detto che la domificazione costituisce uno dei temi più dibattuti e controversi della disciplina. Fra i numerosi sistemi di domificazione elaborati dagli astrologi nel corso dei secoli, quelli rivelatisi effettivamente più attendibili sono il placidiano e il regiomontano, entrambi appartenenti alla categoria dei modi inaequales. Il più utilizzato in assoluto è oggi il sistema placidiano, sebbene anch'esso sia ben lungi dal risultare del tutto soddisfacente. Ma qui mi fermo, perché questo non è argomento da trattare in tema di nozioni basilari. Osservando la figura si può notare una cosa che forse non tutti si sarebbero aspettata: i due assi (ASC-DSC e MC-IC) non formano una croce quadrata, e le varie case risultano di grandezza diversa. Dal momento che, come ho detto, la domificazione ricalca la partizione in segni zodiacali dell'eclittica, sarebbe stato indubbiamente lecito attendersi una partizione in 12 case, tutte di pari numero di gradi. Si tenga presente che quel che conta è la rappresentazione di ciò che risulta nella realtà, non la simmetria, fine a se stessa, del disegno dell'astrologo. E nella realtà la partizione in case, almeno quella che si ottiene col sistema placidiano adottato, è effettivamente equa e la croce ASC-MC effettivamente quadrata. L'asimmetria risultante nel grafico (bidimensionale) è dovuta all'inclinazione dell'equatore e alla prospettiva terrestre, la latitudine a cui ci si trova. Per illustrarlo dovrei ricorrere a grafici piuttosto complessi, ma non credo che farei cosa molto gradita a dilungarmi sull'argomento più del dovuto, anche perché questo è un sito di astrologia, non di astronomia. Mi limiterò pertanto a dire questo: con i sistemi di domificazione placidiano e regiomontano, alla latitudine media italiana, si viene ad avere nel grafico un'equipartizione delle case ed una croce ASC-MC quadrata (angolo di 90°) solo quando l'intersezione dell'Ascendente con l'orizzonte terrestre coincide esattamente con l'intersezione dell'eclittica con l'equatore celeste, cioè quando l'Ascendente risulta a 0°0' dell'Ariete o della Bilancia. Man mano che l'Ascendente si sposta verso il punto di massima declinazione dell'eclittica, cioè verso 0°0' del Cancro, la croce ASC-MC tende a formare progressivamente un angolo di 120°. Spostandosi invece verso il punto di minima declinazione, cioè verso 0°0' del Capricorno, un angolo di 60°. Fare clic sulla figura a lato per visualizzare un esempio. Si possono quindi avere configurazioni diverse raggruppabili in tre fattispecie. Nella prima fattispecie veniamo ad avere una croce ASC-MC più o meno quadrata, cioè tendente a formare un angolo di 90°: quando l'Ascendente cade in prossimità dei punti equinoziali (Figura 1). Nella seconda una croce più o meno trigona, cioè tendente a formare un angolo di 120°: quando l'Ascendente cade in un segno primaverile-estivo (Figura 2). Nella terza una croce più o meno sestile, cioè tendente a formare un angolo di 60°: quando l'Ascendente cade in un segno autunnale-invernale (Figura 3). Configurazione a croce ASC-MC quadrata Configurazione a croce ASC-MC trigona Configurazione a croce ASC-MC sestile Case Oltre al riferimento ai significati tradizionali, vi sarebbero molteplici e importanti considerazioni da fare sui 12 campi o case. Al pari di tanti altri, tuttavia, argomenti come questi non sono affrontabili in ambito di istruzione basilare, perché richiederebbero necessariamente una trattazione approfondita e ben dettagliata. Farò preliminarmente solo qualche cenno agli argomenti principali (tali cenni non sono in ordine d'importanza dell'argomento). Anzitutto, cosa alla quale ho già accennato, i campi I, IV, VII e X sono detti, per rimarcarne l'importanza, soprattutto l'importanza della loro cuspide, campi angolari. I campi II, V, VIII e XI sono detti campi centrali e i rimanenti (III, VI, IX e XII) campi terminali. Per quanto detto prima, riguardo allo scopo di questa ulteriore partizione, esiste una precisa corrispondenza tra segni cardinali, fissi e mobili, e campi angolari, centrali e terminali. I pianeti che vengono a trovarsi nei campi angolari (X e I in particolare) hanno una forza d'irradiazione decisamente superiore; mentre alcuni campi centrali e terminali (in particolare V, VI, VIII e XII) sembrano attenuare considerevolmente la forza d'irradiazione dei pianeti che li occupano. Per questo alcuni autori classici (quali P. Choisnard e soprattutto H. Von Klöckler) definiscono giustamente pianeti dominanti o pianeti in posizione dominante quelli occupanti i campi angolari e in aspetto con le cuspidi di questi campi (congiunzione anzitutto). La teoria delle dominanti è d'importanza fondamentale per l'astrologia moderna, ma affrontabile solo a livelli avanzati di trattazione della disciplina. I confini reali delle case non angolari, ovvero le cuspidi dei campi centrali e terminali, vanno considerati dati quanto mai approssimativi e valutati con estrema elasticità e avvedutezza. Come ho detto sopra, i sistemi di domificazione sono ben lungi dal risultare totalmente affidabili. L'ubicazione reale di un pianeta che nel grafico, ottenuto per esempio col sistema placidiano, risulta occupare la parte terminale di un campo si rivela frequentissimamente alquanto dubbia. Ciò posto, la congiunzione accertata di un pianeta con la cuspide di un qualunque campo equivale all'effettiva occupazione da parte di esso di quel campo, anche se il pianeta nel grafico figura per gradi nel campo precedente. Va sempre tenuto ben presente che siamo di fronte ad un grafico col quale l'astrologo cerca di rappresentare la configurazione reale, non alla configurazione reale a tutti gli effetti: una certa approssimazione è necessariamente scontata. Anche la posizione relativa di un pianeta in un campo ha la sua rilevanza, solitamente l'influenza del pianeta risulta più evidente quando esso occupa la parte iniziale del campo. Alcune case sono in evidente relazione con la salute fisica del soggetto. Per la precisione si tratta dei campi I, IV, VI, VIII e XII. Altri campi, o anche gli stessi in alcuni casi, possono talvolta avere relazione con la salute di persone che hanno un qualche tipo di legame col soggetto: IV (padre), V (figli), VII (coniuge), VIII (parenti in generale, ma anche amici), X (madre), XI (amici). I campi III e IX possono influire sulla salute mentale del soggetto. In conclusione, l'unico campo a non avere probabilmente alcun nesso con la salute di chicchessia è il II (!). Queste considerazioni possono suonare un po' sgradevoli ma sono purtroppo ben fondate. Un'ultima osservazione, ma di sommo rilievo. Il valore di ciascun campo, la sfera della vita con cui è in relazione, è in continua evoluzione di pari passo con l'evoluzione culturale (e probabilmente biologica) dell'uomo. È essenzialmente per questo motivo che alcune indicazioni dell'astrologia tradizionale, talvolta risalenti ad epoche remote, risultano avere perso almeno parzialmente validità.
Ascendente e I Campo L'Ascendente è di gran lunga uno degli elementi più importanti dell'oroscopo, se non il più importante in assoluto. In poche parole, esso rappresenta nel grafico il pianeta Terra, la sua posizione rispetto agli altri pianeti, il piano da cui ha inizio la domificazione, vale a dire la suddivisione in case del circolo zodiacale, di cui esso stesso costituisce la cuspide della prima casa e cioè l'«IO». In altri termini, questo elemento determina l'intera configurazione oroscopica, ne è la chiave di lettura: come sono disposti i pianeti rispetto a Me, che sono nato e vivo sul pianeta Terra. L'Ascendente costituisce il nostro IO istintuale, la nostra natura bestiale, legata alla Terra, alla stessa sopravvivenza su di essa e all'istinto di riproduzione, per la trasmissione dei caratteri ereditari e il contributo al perpetuarsi della specie. Non è un caso che i greci individuassero nell'oriente, il punto d'intersezione dell'orizzonte terrestre con l'eclittica solare, cioè l'Ascendente, la sede dell'istintualità. Per questo la tradizione voleva che Dioniso (Bàcchon), la divinità a cui si attribuiva il dominio sulla vita istintuale degli uomini, fosse nato in oriente. Sul piano psichico l'Ascendente è quindi direttamente connesso con le nostre pulsioni inconsce, sul versante, psicoanaliticamente parlando, dell'ES. E sul piano fisico influenza fortemente il nostro sviluppo costituzionale. Va detto che alcuni astrologi, specialmente contemporanei, per incompetenza o dilettantismo, non comprendono né la natura né l'importanza fondamentale dell'Ascendente e ne danno pertanto definizioni a dir poco bizzarre, quasi a casaccio, brancolando nel buio, come se si trattasse di un elemento oroscopico secondario, o peggio ancora trascurabile (!).
II Campo Questa casa ha attinenza con tutti i tipi di acquisizione o dissipamento materiale da parte del soggetto. Ha quindi un nesso con i suoi averi, beni mobili e immobili, e soprattutto con la sua capacità di acquisizione e gestione dei medesimi, la sua abilità o meno negli affari, a qualunque livello. Non quindi con ciò che egli avrà come retaggio, ma con ciò che egli riuscirà ad ottenere con mezzi ed abilità propri. La tradizione parlava perlopiù di denaro, ma ciò è piuttosto restrittivo. Questo campo ci informa anche dell'importanza che il soggetto attribuisce al possesso di beni (in generale, non solo da parte sua), e dell'interesse e impulso all'acquisto di oggetti dei quali egli ama circondarsi o servirsi.
III Campo Pensiero analitico. Il campo è in relazione con le capacità logiche, ricettive e di espressione orale e scritta del soggetto. Ha attinenza soprattutto con l'esperienza e gli impegni quotidiani, cioè con la vita pratica, concreta, di ogni giorno. La tradizione associava il campo agli studi e ai fratelli e sorelle. Associazione senz'altro valida in età infantile e adolescenziale. In età matura prevalgono i motivi legati al pensiero, all'ideazione e realizzazione di sussidi tecnici e alla conduzione di faccende quotidiane.
Imum Caeli e IV Campo Questo campo è tradizionalmente noto come casa paterna. Ha attinenza col padre e con le origini del soggetto, quindi con ciò che concerne la famiglia, la sua conduzione e i rapporti con i membri che la compongono. Nei primi anni di vita si tratta unicamente della famiglia d'origine, che la figura paterna sia in essa presente o meno. Nell'individuo adulto e indipendente, sia maschio che femmina, l'attinenza del campo si estende alla famiglia nucleare da esso formata. In passato si trattava perlopiù di famiglie patriarcali; non vi era quindi soluzione di continuità, ma avveniva un passaggio di consegne, la trasmissione di ruolo da padre a figlio, se la persona era di sesso maschile. La tradizione associava il campo anche alla patria. Questo nesso è senz'altro valido, ma acquista un chiaro significato solo se al soggetto è affidata una carica pubblica di notevole rilievo, quale anzitutto il Presidente o il Capo del Governo di uno stato, ma anche un ministro, un prefetto, un sindaco, un alto ufficiale dell'esercito.
V Campo Campo collegato a diverse attività, quasi tutte aventi il denominatore comune del piacere, la ricreazione, la gratificazione: sessualità e vita amorosa, concepimento di bambini e rapporti con i figli, gioco (anche d'azzardo), sport, attività ludiche, divertimento e scherzo. Il campo ha un nesso prevalente con l'istintualità, ma anche con attività razionali quali l'insegnamento, la trasmissione del sapere più che altro a livello di nozioni elementari, che implichi un rapporto con bambini o comunque con persone molto giovani. È sede della pulsione di vita (Eros).
VI Campo La tradizione collegava questo campo al lavoro e alla salute, in sostanza allo stato di forma fisica e psichica del soggetto e quindi la qualità delle sue prestazioni, la capacità di rendimento nella propria attività. Come abbiamo visto, sono in realtà molteplici i campi che hanno attinenza con la salute del soggetto. Tuttavia questo nesso nella sua sfera è senz'altro valido. Sono compresi i rapporti con i subalterni, perciò anche l'abilità nello scegliere e nel gestire il personale.
Discendente e VII Campo Questa casa ha attinenza con il coniuge o, per usare un termine che indichi un vincolo meno specifico, il partner. Si tratta perlopiù della persona con la quale il soggetto ha un legame affettivo, anche se talvolta può esistere un nesso anche con partner professionali o culturali, membri di società o associazioni con i quali il rapporto è più stretto e sentito. Il campo ci informa della propensione del soggetto a legarsi ad altri, a formare vincoli, eminentemente per motivi sentimentali. La tradizione collegava quindi il campo al matrimonio e ai sodalizi. Il nesso è tuttora valido, anche se il concetto di matrimonio va esteso a qualunque tipo di relazione affettiva, sentita come vincolante ma non necessariamente implicante un vincolo legale o religioso.
VIII Campo Campo tradizionalmente associato a morte ed eredità; associazione tuttora pienamente valida. A differenza di quello opposto, il II, questo campo è collegato col passaggio di proprietà, l'acquisizione di patrimoni come retaggio. Ma anche con la trasmissione di beni non necessariamente materiali. Esiste una chiara relazione fra questa casa e tutti i processi di disgregazione e trasformazione, che spesso equivalgono per l'individuo a perdita di qualcosa e acquisizione di un'altra al tempo stesso, sia sul piano materiale che sul piano psichico. È sede della pulsione di morte (Thanatos), e quindi parte del conflitto psicologico nelle pulsioni erotiche: esattamente come da concezione dualista freudiana.
IX Campo Pensiero sintetico, filosofia, religione, scienze dello spirito. Il campo ha attinenza con la spiritualità del soggetto e ci informa dell'interesse e dell'impegno che egli profonde per le questioni etiche e sociali. C'è un nesso evidente fra questo campo e ciò che lega il soggetto agli altri e a culture diverse, quindi con l'estero. Per questo la tradizione collegava il campo ai viaggi e i soggiorni all'estero, in luoghi distanti non solo nello spazio ma anche come cultura. Tale collegamento ha perso parzialmente di significato a causa della frequenza e facilità con cui è oggi possibile percorrere in breve tempo distanze anche molto grandi, ma solo parzialmente. Il campo è in relazione anche con i parenti acquisiti e con tutto ciò che proviene da fuori, con la realtà che va oltre il piccolo mondo di ciascun individuo.
Medium Caeli e X Campo Questo campo e i rapporti planetari con la sua cuspide ci informano delle capacità di realizzazione del soggetto in ogni sua intrapresa. Ha quindi attinenza con le possibilità di successo, di ascesa sociale e di avanzamento professionale, col conferimento di onori e qualunque altro tipo di riconoscimento, per meriti o per doti, qualità o virtù che dagli altri vengono identificate nel soggetto o che semplicemente gli vengono attribuite, quindi anche con le possibilità di acquisire notorietà. Il campo, conosciuto anche come casa materna, è strettamente collegato alla figura del genitore femminile, la madre del soggetto.
XI Campo Questa casa ha attinenza con l'amicizia, con tutti i processi sociali che portano alla formazione di legami di tipo amicale, siano essi motivati da simpatia, interessi comuni, stima reciproca o altro. Non sono escluse tuttavia le relazioni dovute a puro interesse, inteso come tornaconto, vantaggio materiale o spirituale di una o entrambe le parti. Il campo ci informa quindi, come sempre, della caratterizzazione di questo tipo di legami nel caso in questione e del significato ultimo che il soggetto gli attribuisce.
XII Campo La tradizione associava questo campo ai nemici, al disonore, all'esilio, alle condanne e alla reclusione. Tale associazione era ed è tuttora pienamente motivata. Oltre che con le tendenze al conflitto, alla dissociazione e ai rischi di reiezione, il campo ha attinenza anche con tutto ciò che comporta asocialità, chiusura, isolamento o internamento e ciò che risulta misterioso o nascosto. Questo tuttavia non implica necessariamente la compromissione in prima persona del soggetto, ma può informare della sua propensione ai rapporti con persone costrette all'internamento in luoghi chiusi: non soltanto i reclusi per applicazione di sanzioni, ma anche i degenti, le persone in stato di infermità. Oppure, come più spesso avviene in concreto, della sua propensione ad agire di nascosto, a condurre una vita estremamente riservata, o anche al settarismo, in senso lato: esisteva ed esiste un nesso, fra le altre cose, tra questo campo e le sette, le società segrete. Come sempre, la valutazione e il significato ultimo dipendono dal pianeta o dai pianeti occupanti, e dai loro rapporti con gli altri elementi oroscopici (nonché dal tipo di persona, dalle sue attitudini).
Prima di chiudere l'argomento, alcune osservazioni a integrazione di quelle preliminari. Come si può notare, esiste un chiaro nesso di reciprocità fra campi opposti: al I Campo, l'IO, è opposto il VII, il Coniuge; al II, le Acquisizioni con mezzi propri, l'VIII, il Patrimonio ereditato; al III, il Pensiero analitico, il IX, il Pensiero sintetico; e via dicendo. L'importanza dei 4 campi angolari dovrebbe adesso risultare più che evidente. Ciascuno di essi è in relazione con una delle figure principali nella vita di ogni individuo: oltre alla persona stessa (I Campo), il Padre (IV Campo), il Coniuge (VII Campo), la Madre (X Campo). L'occupazione di un campo da parte di un pianeta può indicare che quel campo assumerà una certa rilevanza nel corso della vita di una persona; tuttavia nella maggior parte dei casi è più che altro indice di una maggiore «sensibilità» del campo stesso (nel bene e nel male), e ciò non esclude affatto che campi non occupati possano comunque assumere un proprio rilievo. La forte occupazione di un campo (2 o più pianeti) ne implica inevitabilmente il risalto. Così, per esempio, la forte occupazione del V campo può essere indice di una vita orientata al piacere e al divertimento (sempre nel bene e nel male). Quella del XI a una vita non necessariamente ricca di relazioni amicali, ma senz'altro caratterizzata da tali relazioni, in cui queste giocheranno una parte determinante. La forte occupazione dei campi relativi al pensiero (III e IX) in generale accresce l'intelligenza del soggetto. Un IX campo occupato dal Sole o da molti pianeti è configurazione tipica, con una frequenza significativamente sorprendente, dei sacerdoti e dei monaci, o anche dei filosofi, dei giuristi, degli studiosi di scienze sociali. La forte occupazione del III, degli scienziati, dei giornalisti e degli autori di letteratura.
^ INDICE PIANETI In astrologia si chiamano pianeti (dal greco planétes, che significa «errante») tutti i principali astri aventi un moto, reale o apparente, lungo l'eclittica; ossia tutti i principali astri appartenenti al nostro sistema. Sono quindi pianeti il Sole e la Luna, detti anche luminare diurno e luminare notturno, e i pianeti astronomicamente parlando veri e propri. Fa eccezione quello su cui viviamo, la Terra, che certamente non viene escluso ma, essendo anche il nostro piano di osservazione, nella rappresentazione grafica, come abbiamo visto parlando della domificazione, non compare propriamente come un simbolo, bensì come una linea retta (l'orizzonte terrestre), essendo costituito dall'Ascendente e da tutta la domificazione da esso derivante. Gli astri erranti sono quindi 10 in tutto. Per rappresentarli graficamente si ricorre ad altrettanti simboli:
Sole Luna Mercurio Venere Marte Giove Saturno Urano (alcuni astrologi utilizzano il simbolo alternativo ) Nettuno Plutone (alcuni astrologi utilizzano il simbolo astronomico ) Classificazioni I pianeti veri e propri possono essere classificati, in astrologia, in pianeti interni, che si trovano cioè fra il Sole e la Terra, e pianeti esterni, che si trovano oltre la Terra. I soli pianeti interni sono quindi Mercurio e Venere. Peculiarità dei pianeti interni è quella di non potersi mai trovare oltre una certa distanza dal Sole. Parleremo più dettagliatamente degli angoli, o aspetti, più avanti, ma è necessario fare qui una breve anticipazione. La distanza massima di Mercurio dal Sole non supera mai i 28° zodiacali, quella di Venere i 48°;Pianeti interni conseguentemente l'unico angolo possibile tra il Sole e i pianeti interni è quello di 0° (detto congiunzione). Discende da ciò che tra i pianeti interni sono possibili solo la congiunzione e l'angolo di 60° (detto sestile). Il perché dovrebbe risultare abbastanza evidente. Poiché il sistema è in realtà eliocentrico, dalla prospettiva terrestre Mercurio e Venere appaiono alla stregua di satelliti del «pianeta» Sole. Si osservi la figura a lato. I restanti sono tutti pianeti esterni e possono formare tra loro, con i luminari e i pianeti interni qualunque tipo di angolo. Tutti i pianeti sono classificabili in base ad un altro criterio: il tempo che impiegano a spostarsi nel circolo zodiacale. Si distinguono tre classi. Pianeti veloci: Sole, Luna, Mercurio, Venere e Marte. Pianeti lenti: Giove e Saturno. Pianeti super-lenti: Urano, Nettuno e Plutone. Influssi planetari Il valore simbolico dei pianeti deriva in parte dal mito, in parte dalla tradizione, cioè da quell'insieme di simbologie presenti perlopiù nel nostro inconscio, o almeno nell'inconscio di noi occidentali, forse come retaggio. Ma quello che possiamo chiamare valore effettivo, come in concreto i pianeti agiscono su di noi influenzando la nostra formazione psichica, il nostro comportamento, deriva (o dovrebbe derivare) essenzialmente dall'osservazione empirica. Gli influssi planetari si traducono perlopiù in stimoli ad un certo tipo di azione, che potrà determinare un certo tipo di esperienza, che potrà a sua volta avere un certo tipo di conseguenza o ripercussione sulla psiche dell'individuo. La previsione dell'astrologo è fondata essenzialmente su questo. Non ha nulla a che vedere col paranormale o con presunte doti di preveggenza. Detto in soldoni, dal momento che io so, frutto di precedenti osservazioni, che tipo di influenza ha una certa configurazione oroscopica, cioè la posizione di un certo pianeta, in certi rapporti angolari con gli altri pianeti, posso prevedere a che tipo di esperienza andrà incontro la persona nel cui oroscopo si verifica la medesima configurazione. Dirlo è in realtà molto più semplice che farlo, poiché quello oroscopico è un sistema di complessità estrema e senza la dovuta esperienza si possono rischiare clamorose cantonate. Dopo oltre 20 anni di studi e osservazioni, di me stesso posso dire di essere stato fino a circa un lustro fa niente di più che un apprendista astrologo... Non vorrei con questo scoraggiare i futuri aspiranti astrologi: io ho iniziato giovanissimo e prima di pervenire al giusto metodo sono trascorsi un bel po' di anni, inoltre può essere che io sia stato un allievo particolarmente cocciuto! Veniamo quindi ai valori astrologici effettivi dei pianeti. Faccio presente che, in tema di nozioni basilari, le indicazioni fornite non possono essere assolutamente considerate una trattazione completa, ma come sempre una sorta di imbeccata. Si noti che: il Sole e la Luna, ovvero l'astro del nostro sistema e il satellite della Terra, in trio con l'Ascendente (il nostro stesso pianeta), costituiscono gli elementi vitali dell'oroscopo. Ne consegue che vitali sono anche per il soggetto. Ed è per questo motivo che la forte compromissione, per irradiazione negativa, di tali elementi può compromettere seriamente, in tutte le possibili forme, la salute del soggetto. I pianeti agiscono sull'individuo per lo più in senso di specificazione, di conferimento di proprietà, di peculiarità, e conseguente stimolo all'azione conforme. Ma possono anch'essi assumere un valore vitale specialmente se occupanti campi connessi con la salute.
Sole Mostra un'immagine del Sole Il Sole è energia vitale, esso costituisce il nostro IO sociale, la capacità di un individuo di agire e distinguersi, di rendersi «visibile», fra i suoi simili, di accentrare su di sé la loro attenzione. A tal fine, il suo comportamento deve essere conforme alle loro aspettative. Il Sole ha pertanto una diretta connessione con i processi di interiorizzazione delle regole sociali. La sua posizione nel circolo zodiacale e i suoi rapporti con gli altri pianeti ci informano della nostra capacità d'integrazione nel tessuto sociale e quindi delle possibilità di successo nei rapporti con i nostri simili (professionali, amicali etc.). L'ovvia importanza del Sole deriva dalla natura sociale dell'essere umano. In termini psicoanalitici il Sole «equivarrebbe» chiaramente al nostro Über-Ich (Super-Io). Di qui il riferimento al principio maschile paterno e all'esperienza autoritaria: la posizione del Sole (il segno da esso occupato) agisce fortemente sulla mentalità del soggetto, la sua visione del mondo, il modo sostanziale di concepire le cose. Il Sole rappresenta quindi l'elemento maschile presente in tutti noi, indipendentemente dal sesso, ed il nostro intimo rapporto con tale elemento.
Luna Mostra un'immagine della Luna La luna costituisce il nostro IO intimo e caratterizza il comportamento del soggetto principalmente nella vita privata, familiare, intima, nei legami di amicizia e soprattutto affettivi e di parentela. La Luna influenza in particolare il nostro temperamento ed ha una connessione diretta con le capacità logiche e creative, in poche parole con la nostra intelligenza, soprattutto nell'esperienza quotidiana. I rapporti angolari con la Luna sono particolarmente importanti, specialmente se il pianeta coinvolto ha un'influenza diretta sul sistema nervoso. Gli angoli con Mercurio, per esempio, accrescono fortemente le capacità logiche e di espressione del soggetto; quelli con Nettuno, la fantasia e l'intuito, e gli conferiscono quelle particolari doti che comunemente chiamiamo «sesto senso». Come reciproco del luminare diurno, la Luna rappresenta il principio materno (non a caso regola il ciclo mestruale delle donne), l'elemento femminile presente in tutti noi, indipendentemente dal sesso, ed il nostro intimo rapporto con esso.
Mercurio Mostra un'immagine di Mercurio Gli influssi tipicamente mercuriani sono la connessione, l'associazione (intesa come concatenamento), l'assimilazione, la trasmissione. Tutti gli angoli con Mercurio accrescono l'intelligenza. Le proprietà conferite dipendono dal pianeta con cui Mercurio è in relazione. In generale vengono incrementate le capacità logiche, analitiche e ricettive del soggetto. Il pianeta ha un'azione diretta sul sistema nervoso: angoli fortemente critici, infatti, specialmente se coinvolgenti anche la Luna, possono compromettere la salute mentale.
Venere Mostra un'immagine di Venere Gli influssi venusiani tipici sono l'attrazione, l'accordo, l'associazione (intesa come unione), la simpatia. Principio venusiano è la forza centripeta. Ne consegue il desiderio di unirsi, di scambiare i propri gameti. La sensibilità estetica e le conseguenti doti artistiche, qualità tipicamente conferite dal pianeta, derivano probabilmente dall'istinto naturale a «farsi belli» per attrarre e dalla corrispettiva sensibilità a ciò che risulta attraente.
Marte Mostra un'immagine di Marte Sono tipici influssi marziani l'attivazione, l'impulso, la spinta, lo sprigionamento di energia cinetica, che hanno come effetto lo stimolo all'azione, al movimento. Principio marziano è la forza centrifuga. La bramosia di imporsi e conquistare, tipicamente provocata dall'influsso del pianeta può ovviamente andare incontro all'opposizione e reazione di altri o scontrarsi con stimoli della stessa natura.
Giove Mostra un'immagine di Giove I tipici influssi del pianeta Giove sono l'espansione, l'aumento, la profusione, la proliferazione. Dagli influssi gioviani deriva ogni sorta di acquisizione, riproduzione, assorbimento e incremento che si specifica a seconda del pianeta formante l'angolo. Deriva da ciò che gli aspetti positivi di Giove (e talvolta anche quelli negativi!) sono estremamente favorevoli alla vita dell'uomo. Da notare che gli influssi positivi gioviani possono portare a concepimenti (di bambini) che tuttavia non sempre risultano desiderati! Quelli con i luminari sono tradizionalmente noti come «aspetti della fama», poiché deriverebbe sovente dalla loro presenza il successo e la notorietà fra i propri simili di un individuo. Giove influenza anche le capacità sintetiche del soggetto, il suo pensiero filosofico.
Saturno Mostra un'immagine di Saturno Influssi saturniani tipici sono il raffreddamento, la restrizione, la concentrazione, l'irrigidimento, la cristallizazione. Si può notare come gli influssi saturniani siano perlopiù il contrario di quelli gioviani. È innegabile che gli effetti derivanti dagli angoli negativi di Saturno siano realmente devastanti, soprattutto sul piano psichico. Tuttavia non sono da sottovalutare gli effetti derivanti dagli aspetti positivi, che spesso tendono a passare inosservati, quali il consolidamento, la capacità di concentrazione, l'autocontrollo, la freddezza mentale.
Urano Mostra un'immagine di Urano Sono influssi uraniani la reazione violenta, il ribaltamento, l'ideazione e innovazione istantanee. Principi uraniani tipici sono l'anticonformismo e l'eccentricità. Vi è in questo una chiara corrispondenza fisica, che costituisce una caratteristica singolare e unica in tutto il sistema solare: il pianeta ha un equatore inclinato di ben 98° rispetto al piano orbitale, è praticamente coricato, leggermente a «testa» in giù; più che roteare sul suo asse, rotola! Analogamente a Mercurio, anche Urano sembra avere un'azione diretta sul sistema nervoso. Si sarà potuto notare che uno dei simboli di Urano deriva dall'incrocio tra quelli del Sole e di Marte. In realtà la natura di questo pianeta, astrologicamente parlando, risulta più una via di mezzo fra Marte e Mercurio che tra Marte e il Sole. Anche gli effetti uraniani sono molto simili a quelli dovuti agli altri due pianeti. I più tipici sono la connessione immediata e l'impulso al cambiamento improvviso.
Nettuno Mostra un'immagine di Nettuno Principi nettuniani tipici sono l'ispirazione e l'intuito. Gli influssi del pianeta conferiscono alla psiche del soggetto qualità non comuni e che tuttora costituiscono un mistero per le nostre conoscenze. Nettuno è il pianeta dei mistici, degli studiosi e cultori di metapsichica (fenomeni paranormali) e occultismo, nonché degli individui dotati di facoltà medianiche. L'irradiazione negativa del pianeta provoca effetti caotici, situazioni estremamente intricate, confuse, misteriose e compromettenti; a livello psichico, stati confusionali, fantasticheria, onirismo, perversione, a seconda dei pianeti coinvolti nell'aspetto malefico. Sono principalmente attribuibili all'influsso negativo di Nettuno gravi forme di patologia psichica, quali la schizofrenia ed altre sindromi paranoiche.
Plutone Mostra un'immagine di Plutone Questo piccolo pianeta è ancora oggetto di studio. Gli influssi di massa e generazionali presupposti sono attribuibili a tutti i pianeti super-lenti. È appurato che il pianeta abbia un nesso con i processi di disgregazione, che giustifica la presunta affinità di Plutone col segno dello Scorpione. Analogamente a Marte ed Urano, è certo che si tratti di un pianeta di natura violenta; molti eventi di questa natura sono senz'altro attribuibili al suo influsso. Principio plutoniano tipico è la volontà di dominio. L'irradiazione negativa del pianeta provoca prevaricazione e abuso. Ma il fatto sorprendente è che si tratti inequivocabilmente del «Pianeta del Fato»: sono dovuti a Plutone gli eventi destinici ineluttabili, sia nel bene che nel male. Nel 2006 gli astronomi lo hanno declassato a pianeta nano, ma la sua effettiva influenza è dovuta probabilmente al fatto che con Caronte (suo satellite o pianeta gemello?) forma un sistema binario di considerevole forza perturbante. Altri oggetti Asteroidi Da quando è stato scoperto, appena una trentina d'anni fa, molti astrologi hanno incluso tra i pianeti Chirone, un asteroide dei Centauri in orbita nella regione tra Giove e Nettuno. Inizialmente lo includevo anch'io, ma mi sento oggi di poter affermare che a questo corpo celeste non siano attribuibili reali influenze specifiche, almeno non tali da poterlo considerare alla stregua di un pianeta. In astronomia è considerato una cometa, visto il suo comportamento nel sistema, ed è in realtà molto più piccolo di Cariclo, il più grosso tra i Centauri, scoperto 20 anni dopo.
Chirone
Quanto detto per Chirone vale anche per Cerere, sebbene sia il più massiccio tra gli asteroidi conosciuti. In astronomia è classificato come pianeta nano, ma il suo diametro è di poco inferiore ai 1000 km.
Cerere
A maggior ragione, sono del tutto trascurabili, ammesso che esistano realmente, gli influssi attribuibili agli altri asteroidi più grandi in orbita tra Marte e Giove, che alcuni astrologi, soprattutto di scuola statunitense, tengono in considerazione: Pallade, Giunone, Vesta, nient'altro che scogli.
Nel 2005 è stato scoperto Eris, il più grande dei corpi celesti classificati come pianeti nani, ma data la distanza dal Sole (fa parte dei plutoidi o trans-nettuniani) e le sue dimensioni (di poco superiori a quelle di Plutone) è alquanto improbabile che abbia influenze rilevanti. A differenza di Plutone, non forma un sistema binario con la sua piccola luna Disnomia: in astrologia, come Cerere, può essere considerato anch'esso un asteroide.
Stelle fisse Discorso analogo a quello degli asteroidi può essere fatto per le stelle fisse che compaiono sull'eclittica (Algol, Antares, Regulus, Spica, Pleiadi etc.), su cui mi sono concentrato per anni per arrivare a concludere che non vi siano influssi attribuibili con certezza a questi astri, essendo infatti troppo distanti da noi. Le stelle fisse non costituiscono un'invariante astronomica, perché estranee al nostro sistema, pertanto chi le include nell'oroscopo deve tener conto in questo caso della retrogradazione dei punti equinoziali (moto di precessione).
Nodi lunari Discorso a parte meritano invece i cosiddetti «Nodi lunari». Non si tratta di veri corpi celesti ma dei punti in cui il piano orbitale lunare interseca l'eclittica solare: il punto d'intersezione ascendente, dove la latitudine geocentrica della Luna passa dai valori negativi ai positivi, è detto Nodo lunare Nord o Caput Draconis (Testa del Drago); quello discendente, diametralmente opposto, Nodo lunare Sud o Cauda Draconis (Coda del Drago). Al di là della varietà di valori e simbologie risalenti a culture eterogenee, sulle quali esiste una letteratura piuttosto vasta, la tradizione occidentale attribuiva alla Testa del Drago un valore positivo, alla Coda un valore negativo. Qualcosa di vero c'è senz'altro. In concreto esiste un nesso evidente tra i Nodi lunari e l'eredità astrologica delle persone, i loro legami di parentela. Negli oroscopi di tutti gli individui la posizione dei Nodi lunari s'incrocia con la posizione dei Nodi stessi, o dell'Ascendente, o del Sole, o della Luna (cioè degli elementi vitali) degli oroscopi dei parenti più stretti: coniuge, figli, genitori, fratelli e sorelle; ed anche nonni e zii. Fatto che non può proprio ritenersi casuale. Per lo stesso motivo sembrano avere un ruolo assolutamente non trascurabile nella formazione dei legami affettivi tra le persone, come si può constatare con le sinastrie. È senz'altro opportuno includerli nell'oroscopo.
Nodo lunare Affinità tra pianeti e segni zodiacali L'alchimia, la cui filosofia tendeva giustamente all'olismo, e conseguentemente l'astrologia tradizionale, vedeva precise affinità tra i 12 segni zodiacali e i 7 pianeti conosciuti nell'antichità. Il criterio su cui si basavano queste affinità è rappresentato nella figura a lato. Sebbene l'idea fosse di natura prettamente filosofica, tali affinità sono, almeno in buona parte, effettivamente riconoscibili; anche se sarebbe bene non abusare di certi concetti, cosa che purtroppo tendono a fare tutt'oggi gli astrologi speculatori, come vedremo più avanti parlando delle "astromanzie". L'astrologia moderna ha integrato nelle affinità con i segni i 3 pianeti scoperti per ultimi: Urano affine all'Acquario, Nettuno ai Pesci, Plutone allo Scorpione. L'originario schema alchemico perde in tal modo di simmetria, ma queste ultime affinità risultano forse con ancor più evidenza delle precedenti.
^ INDICE ASPETTI A seconda della posizione occupata nel circolo zodiacale i pianeti possono formare tra loro, e con le cuspidi delle case angolari, diversi tipi di angoli, detti più comunemente aspetti. Gli aspetti, ovvero i rapporti fra i pianeti, sono elementi fondamentali per l'interpretazione dell'oroscopo. L'astrologia tradizionale distingueva due categorie: aspetti maggiori e aspetti minori. Questi ultimi, tuttavia, compaiono sempre più raramente negli oroscopi. A ragion veduta, dal momento che la loro efficacia, ammesso che realmente ne abbiano, è veramente scarsa. Per questo si può ormai parlare semplicemente di aspetti, senza attributo, riferendosi esclusivamente a quelli maggiori. Nella tabella sottostante sono riportati i rispettivi simboli, i nomi degli aspetti e il loro valore in gradi. Anche tra questi, la congiunzione risulta l'aspetto in assoluto più efficace, seguito dall'opposizione; mentre il sestile si rivela un aspetto piuttosto debole, talvolta non arriva nemmeno a produrre effetti chiaramente avvertibili, oppure produce in certi casi effetti ambigui. I simboli sono utilizzati perlopiù nei testi o nelle tabelle riepilogative che talvolta si accompagnano all'oroscopo. In quest'ultimo gli aspetti compaiono invece sotto forma di linee rette, solitamente di diverso colore, blu per gli aspetti positivi, rosso per quelli negativi. Trigono e sestile sono considerati aspetti positivi, o come alcuni preferiscono dire, armonici, dal momento che i loro effetti portano a risultati che si rivelano favorevoli alla vita dell'uomo. Quadrato (detto anche quadratura) e opposizione producono invece risultati sfavorevoli e sono pertanto considerati aspetti negativi, o (per indorare la pillola!) disarmonici. La congiunzione è un aspetto ambivalente, i suoi effetti possono essere favorevoli o sfavorevoli a seconda della natura dei pianeti coinvolti nel rapporto angolare. SIMBOLO NOME ANGOLO congiunzione 0° sestile 60° quadrato 90° trigono 120° opposizione 180°
Per la verità, come sottolineano alcuni autori, lo stesso discorso potrebbe valere anche per l'opposizione e il sestile, essendo unici aspetti dagli effetti realmente univoci solo il trigono e il quadrato. Ma a mio giudizio (ed esperienza) è bene non confidare troppo nei presunti effetti positivi di un aspetto come l'opposizione, anche quando a formarlo sono pianeti quali per esempio Giove e Venere, così come non sono attribuibili al sestile effetti particolarmente negativi.
Il trigono ha come effetto la piena attivazione armonica delle proprietà conferite dai pianeti in aspetto. Lo stesso, e con efficacia anche superiore, vale per la congiunzione, ma come ho già detto l'esito può essere sfavorevole. Gli effetti del sestile sono assimilabili a quelli di un trigono di efficacia ridotta. L'opposizione ha un effetto di conflitto, di contrasto. La quadratura ha un effetto di blocco, di ostruzione o paralisi.
Anche negli aspetti la tradizione alchemico-astrologica vedeva un'affinità planetaria. Si può constatare una certa fondatezza: trigono affine a Giove, congiunzione a Venere, sestile a Mercurio, opposizione a Marte, quadrato a Saturno. Cosa assolutamente da rimarcare, anche perché per nulla chiara a molti miei colleghi, è che tutti gli aspetti, senza eccezione alcuna, positivi o negativi che siano, incrementano nel soggetto le qualità derivanti dai pianeti che li formano. La differenza sta nel risultato. L'effetto tipico degli aspetti positivi sembra essere il conferimento equilibrato, la distribuzione fluida (senza intoppi) nel soggetto, della proprietà, ed ha come risultato la soddisfazione e facile adesione, integrazione o adattamento del soggetto. Effetto tipico degli aspetti negativi sembra essere invece il conferimento disarmonico della proprietà, che comporta cioè squilibrio o conflitto nella psiche del soggetto, ed ha come conseguenza il blocco (spesso per congestione) e l'incapacità cronica, o la contrapposizione e conflitto e la sofferenza, la difficoltà di adesione, integrazione o adattamento. Nella maggior parte dei casi sembra proprio che l'irradiazione disarmonica provochi nella psiche effetti caotici per esubero. Si può agevolmente constatare come le qualità conferite dall'angolo negativo risultino perlopiù chiaramente esaltate, o male incanalate per eccesso. Esempio tipico è quello fornito dal pianeta Venere. Tutti gli aspetti con Venere incrementano al tempo stesso la sensualità e le doti artistiche del soggetto. Ma gli aspetti negativi, se da un lato possono portare a confusione circa la propria sessualità, e determinare omosessualità o un qualche tipo di perversione, dall'altro accrescono considerevolmente l'estro e le doti artistiche in generale, caratterizzate da originalità ed eccentricità. Questo spiega perché diverse persone dotate di talento artistico risultano essere omosessuali o pervertite. Lo stesso dicasi per il binomio genio e sregolatezza, se non follia. Ed è per questo che, per esempio, l'energia si tramuta in violenza, la passione in mania, il coraggio in temerarietà, la prudenza in pavidità e via dicendo. In alcuni casi l'irradiazione disarmonica produce un effettivo decremento, ma ciò sembra essere determinato più dalla posizione dei pianeti nei campi che dal tipo di aspetto che essi formano. Un Giove in I o X campo ha tutt'altra forza di irradiazione rispetto ad un Giove in VI o XII, tanto per fare un esempio.
Per i pianeti va considerato un certo margine in gradi, detto orbita. Non occorre cioè l'assoluta esattezza dell'angolo formato perché due pianeti risultino a tutti gli effetti in reciproco aspetto. È senz'altro vero che più preciso è l'angolo in gradi, più forte ed evidente risulta l'effetto derivante dall'aspetto. Tuttavia l'esperienza insegna che è opportuno valutare orbite piuttosto ampie, soprattutto per i luminari. Per questo motivo due pianeti possono talvolta formare un aspetto non corrispondente a quello esistente fra i rispettivi segni occupati. Per esempio, una Luna a 2° del Toro forma, con un Marte a 28° del Leone, un angolo di 117 gradi, cioè un trigono piuttosto preciso, con uno scarto in difetto di appena 3 gradi. I due pianeti si riveleranno senza dubbio in trigono, pur essendo il Toro e il Leone segni fra loro quadrati. In casi come questo si parla di solito di aspetti dissociati. Pur ammettendo che questo tipo di aspetti possa forse assumere una particolare «coloritura», personalmente non ho mai riscontrato reali differenze, nei risultati, fra aspetti «normali» e aspetti cosiddetti dissociati. Alla fine quel che conta sembra essere proprio il tipo di angolo formato dai pianeti, più che i segni da essi occupati nel circolo zodiacale.
Due considerazioni conclusive. La prima è questa: come ho detto e ribadisco, aspetti positivi e negativi conferiscono parimenti certe peculiarità al soggetto, che pertanto tenderà ad avere certi interessi, propensioni e stimoli ad azioni conformi. Gli aspetti positivi determineranno un esito a lui favorevole, quelli negativi un esito sfavorevole. Tuttavia, e qui viene il lato interessante della cosa, il punto fermo è che positivi non è assolutamente sinonimo di azioni buone o legali, e negativi di azioni malvagie o illegali. In altre parole, la rettitudine morale di un individuo non è deducibile semplicemente dagli aspetti del suo oroscopo. Quel che si può dedurre da questi è l'esito, per lui, di ciò che farà, buono o legale, malvagio o illegale che sia. Un gangster avrebbe vita molto breve se il suo oroscopo fosse zeppo di quadrature e opposizioni, e difficilmente potrebbe far carriera nel suo mondo e divenire un boss... E tuttavia gli aspetti positivi del suo oroscopo non gli hanno certo impedito di scegliere quella strada. Tutto ciò che si può dire, circa la relazione fra tendenze morali e aspetti, è che le persone che hanno nel loro oroscopo molti angoli positivi sono talmente favorite nella vita che vengono senz'altro ad avere, come conseguenza, una minore propensione ad intraprendere azioni illegali o scorrette: semplicemente perché possono ottenere ciò che vogliono rimanendo nella piena legalità e nell'ordine vigente. La natura dell'aspetto non ha alcuna relazione con il tipo di azione intrapresa. In cielo sembra vigere esclusivamente il principio sancito dal vecchio motto latino «mors tua, vita mea», o dal machiavellico «il fine giustifica i mezzi». Tutte le azioni possono portare allo scopo che la persona si prefigge: qualunque siano le sue scelte, il trigono determinerà il successo, la quadratura il fallimento. L'argomento meriterebbe il giusto approfondimento, ma come sempre finirei per sconfinare oltre la nozione basilare. La seconda considerazione è connessa con la precedente. Da quanto detto, sembrerebbe del tutto ovvio e lecito augurarsi di avere un oroscopo tutto trigoni e sestili. Ma come sempre le cose non sono così semplici e scontate come potrebbero sembrare in apparenza. Troppo spesso, infatti, le persone con oroscopi caratterizzati dalla presenza esclusiva, o quasi, di aspetti positivi, a causa della loro totale adattabilità, tendono a ritenersi pienamente soddisfatte di quel minimo che letteralmente cala loro dal cielo e finiscono per avere una vita talmente tranquilla e lineare da risultare in conclusione piuttosto piatta o insipida. È chiaro che un eccesso opposto, di aspetti negativi, si rivela sfavorevole a tal punto da costituire una condizione assolutamente deprecabile. Ma è proprio l'insoddisfazione determinata da alcuni aspetti negativi a conferire all'individuo quella giusta dose di combattività, o anche di aggressività, che spesso si rivela necessaria per il cambiamento e il miglioramento della propria condizione. Lo stimolo all'azione, e alla reazione, deriva sovente proprio dagli ostacoli e dal fatto che le cose non sempre vanno come vorremmo. Al solito, in medio stat virtus: la virtù, nella fattispecie la configurazione ideale, sta nel mezzo. Prendo in pretito dal sito FISA: Risposte alle provocatorie domande tipiche dei troll scetticheggianti
CITAZIONE Non vi siete ancora accorti che la terra non e' piu' al centro dell'universo/del sistema solare? Copernico ha sferrato un colpo mortale all'Astrologia: questa non puo' funzionare perche' tuttora ancorata all'idea del sistema geocentrico. L'eliocentricita' del sistema solare era ben conosciuta o quanto meno ipotizzata dagli antichi se molti secoli prima di Copernico, nel V sec. a.C., un discepolo di Pitagora, Filolao di Crotone, nego' che la Terra occupasse una posizione centrale nel sistema solare, attribuendola invece ad un fuoco centrale intorno al quale la Terra girava in 24 ore insieme a tutti gli altri pianeti. Benche' questa teoria fosse sbagliata circa la natura del Sole, aveva tuttavia il merito di introdurre per la prima volta il dubbio sulla verita' del geocentrismo. Piu' tardi Aristarco di Samo (310 a.C. - 230 a.C.) avrebbe ripreso l'ipotesi eliocentrica, affermando che il Sole si trovasse in posizione immobile (come le altre stelle) al centro del sistema solare e che la Terra e gli altri pianeti vi ruotassero attorno in orbite circolari. Copernico (1473 - 1543) non era ignaro delle ipotesi dei suoi predecessori, ma ebbe il merito di dimostrarle nella sua opera "De revolutionibus orbium celestium". La prima copia di quest'opera fu pubblicata il 25 maggio 1543 per interessamento di un suo amico astrologo, Rheticus, il quale come altri suoi colleghi astrologi, accetto' con entusiasmo le prove dell'eliocentrismo, al contrario delle universita' cui Copernico le comunico' negli anni tra il 1510 ed il 1514. L'eliocentrismo non scardino' minimamente le consolidate conoscenze astrologiche del tempo, cosi' diffuse tra papi ed uomini politici che non sapevano distaccarsi dai propri astrologi di corte o fare a meno di studiare l'Astrologia, tanto che uno scienziato e biografo di Copernico, Wilhelm Knappich (1880 - 1970), ebbe a scrivere: Contrariamente all'opinione corrente, l'eliocentrismo non ha dato affatto il colpo di grazia all'astrologia. Al contrario, l'astrologia ha contribuito all'edificazione del sistema eliocentrico.
D'altronde nell'Astrologia Occidentale il Sole ha sempre occupato una posizione centrale tra i pianeti che orbitano intorno alla Terra nel sistema geocentrico. La successione tradizionale delle orbite planetarie infatti e' questa, a partire dalla piu' interna: Luna, Mercurio, Venere, Sole, Marte, Giove, Saturno. Nell'antica cosmologia tra i 7 pianeti il Sole veniva collocato a meta' strada tra la Luna e Saturno, sicche' ammetterlo al centro del sistema in luogo della Terra, non poteva essere di scandalo alcuno per gli astrologi dell'epoca. Che l'Astrologia si basi sul sistema geocentrico non e' dovuto all'ignoranza degli astrologi o all'antichita' di una disciplina non aggiornata alle moderne scoperte scientifiche, ma al fatto evidente che l'Uomo vive sulla Terra, che egli ne rappresenti l'unico centro veramente e compiutamente cosciente, e sia fonte di ogni valore. Cio' ne fa l'unico essere capace di dare un senso alla realta' che lo circonda, ponendolo virtualmente in posizione centrale rispetto a qualsiasi altro corpo inanimato esistente nello spazio.
CITAZIONE Non vi siete accorti che i segni zodiacali non coincidono piu' con le costellazioni? Come potete ignorare questo fatto e continuare a praticare l'Astrologia? È nozione astrologica elementare che Segni e Costellazioni siano cose diverse. Tra i primi e le seconde non vi e' mai stato altro rapporto che non fosse di natura etimologica, poiche' le Costellazioni, di cui i Segni portano il nome, sono di grandezza variabile, minori o maggiori di 30° di longitudine eclittica, mentre i Segni hanno sempre avuto un'estensione di 30°, sia nello Zodiaco siderale babilonese, sia in quello tropico predominante nell'Astrologia Occidentale Moderna. Mentre il primo si fonda su delle suddivisioni dello Zodiaco, cioe' della fascia di costellazioni che circonda l'eclittica entro un numero variabile di gradi di latitudine (a seconda dei pianeti che vengono presi in considerazione, se i 7 dell'astrologia tradizionale o i 10 dell'astrologia moderna), che tengono conto delle rispettive posizioni di stelle chiamate "stelle reggenti" a partire dalle quali lo Zodiaco viene diviso in Segni di 30° ciascuno, il secondo conta i Segni sull'eclittica (cioe' sulla fascia mediana e non su tutto lo Zodiaco) a partire dal punto vernale o punto gamma, dividendosi anch'esso in settori eguali di 30° ciascuno. Pertanto il fenomeno di precessione degli equinozi influisce e viene percio' calcolato, solo sullo Zodiaco siderale in uso per lo piu' in Oriente ove il fenomeno prende nome di Ayanamsa.
CITAZIONE Perche' vi ostinate ad affermare che esistono 12 costellazioni quando tutti sanno che ne esiste una tredicesima, l'Ofiuco? Allora dovreste tenere conto anche dell'Ofiuco nelle vostre interpretazioni! Nessun astrologo serio dira' mai che lo Zodiaco che usa e' costituito da costellazioni, perche' l'Astrologia e' un'ermeneutica che si occupa di Segni, i quali sono sempre e comunque 12 sia nell'Astrologia Occidentale Moderna che in quella tradizionale indiana. Altri sistemi astrologici come quello cinese, tibetano, precolombiano etc., si fondano su tradizioni diverse che pur basandosi sui medesimi principi fanno uso di un simbolismo diverso.
CITAZIONE Vi rifugiate sempre dietro i "muschiosi meandri del simbolismo e quelli pisciosi della psicanalisi". Non e' colpa ne' del simbolismo ne' della psicanalisi se l'intelligenza di chi critica entrambi si sente persa nei loro meandri. Tutti gli uomini nascono con diverse attitudini e capacita', e chi eccelle in un campo non puo' fare altrettanto negli altri, nonostante la pretesa dei saccenti di poter esprimere giudizi in materie mai studiate.
CITAZIONE So di persone nate a pochi giorni di distanza/poche ore di distanza/pochi minuti di distanza/esattamente nello stesso istante, che hanno avuto vite completamente diverse. Come me lo spiegate? È facilmente dimostrabile che un'eventualita' del genere e' impossibile, dato che le due persone dovrebbero essere nate entrambe nella stessa pelle, ossia essere un unico corpo, magari bicefalo, cioe' una mostruosita'. Ogni 4 minuti l'Ascendente si sposta di 1°; se quindi due persone nascessero ipoteticamente in due stanze accanto, una manciata di secondi potrebbe fare la differenza tra due destini. Tuttavia l'Astrologia Moderna tiene sempre conto dell'eventualita' che nella medesima citta' vi possano essere nascite simultanee, specialmente quando si tratta di aree metropolitane. In tali casi ci si serve di una mappa della citta' di nascita del soggetto e si calcola la distanza dell'ospedale in cui questo e' nato dal punto per il quale sono date le coordinate della citta' (es. l'osservatorio astronomico). Anche se in linea teorica puo' accadere che nascano due persone in un lasso di tempo molto ravvicinato, ove cio' sia dimostrabile date le particolari circostanze della nascita (l'emozione dei genitori, le incombenze di medici e paramedici, le inesattezze delle anagrafi locali ecc.), sul destino di ogni uomo influiscono, oltre agli astri, altre concause, come affermava gia' Tolomeo nel II sec. d.C.:
Se i semi sono di eguale natura (per esempio semi umani), identica la disposizione del cielo, ma differente il luogo di nascita, si avranno individui molto diversi sia nel corpo che nello spirito. E, pure identici restando e semi e configurazioni celesti e luogo di nascita, saranno le differenze dei cibi e dei costumi a condizionare la particolare evoluzione delle esistenze. Bisogna analizzare ciascuno di questi elementi assieme al dato ambientale (l'ambiente esercita l'influenza preponderante ed e' la principale concausa di ogni peculiare fisionomia, senza per altro esserne a sua volta condizionato), altrimenti derivera' un grande imbarazzo a chi pretende di trovare ogni spiegazione in proposito nel solo movimento dei corpi celesti, anche per i fenomeni che non dipendono interamente da esso. (I,2,19 di "Le previsioni astrologiche - Tetrabiblos" a cura di Simonetta Feraboli, Fondazione Lorenzo Valla/Arnoldo Mondadori Editore)
Percio' sin dai tempi di Tolomeo gli astrologi hanno tenuto conto di ulteriori circostanze, oltre il semplice dato natale, per giudicare una nativita', come ad esempio il sesso, la razza, l'ambiente sociale ed altre.
CITAZIONE Perche' gli "influssi" planetari, quale che sia la loro natura, agiscono sul bambino uscito dal ventre della madre ma non agiscono quando e' un feto? Perche' queste "forze" sono efficaci solo al momento della nascita? Ammesso e non concesso che vi sia un rapporto di natura fisica tra il Cielo ed il destino dell'uomo, cosa soggetta a forte cauzione tra la maggior parte degli astrologi moderni, gli influssi che il bambino riceve nel periodo prenatale debbonsi considerare come quegli stessi della madre, rispetto alla quale il bambino e' come un frutto che non si e' ancora staccato dalla pianta e che quindi non esiste ancora come tale. I romani avevano un'espressione eloquente per questa condizione: dicevano che il bambino non ancora nato era "pars mulieris viscerum", parte delle viscere della donna, indistinguibile da quelle e quindi non considerato come un autonomo soggetto di diritto. Tale condizione permane ancora oggi, non essendo possibile ad un bambino essere separato dalla madre prima del settimo mese di gravidanza, ed essendo questo sprovvisto di qualsiasi diritto sino al momento della nascita, la quale dunque e' condizione necessaria e sufficiente affinche' esso sia considerato un individuo. Tuttavia gli astrologi hanno considerato la possibilita' di calcolare un oroscopo del concepimento che Tolomeo riteneva addirittura piu' importante del tema natale, ma il metodo usato, quello detto della Trutina Hermetis, non si basa su presupposti oggettivi e non garantisce, come e' logico, che l'ora presa in considerazione sia quella reale. Conseguentemente questo tipo di oroscopo, benche' sia talora usato tutt'oggi, non ha incontrato il favore della generalita' degli astrologi. Vi e' anche un altro motivo, oltre a quello dell'incertezza sul momento del concepimento, per preferire quello della nascita, ed e' legato alla tradizione spirituale di molti popoli, incluso il nostro, per i quali l'Uomo venne creato da Dio inalandogli un soffio di vita nelle nari. Questa convinzione religiosa fa si' che il momento del primo respiro sia solitamente quello preso in considerazione per stabilire l'istante esatto della nascita.
CITAZIONE Io non credo in Dio, perche' mai dovrei credere nell'Astrologia? Nessun astrologo e' apostolo di una qualche religione. Sebbene nata in un contesto cultuale, l'Astrologia si e' evoluta nel tempo come una disciplina a meta' tra Religione e Scienza, ed oggi viene coltivata da persone di vario orientamento religioso ed in alcuni casi anche atee. L'Astrologia non e' una fede, ma una forma di conoscenza la cui validita' puo' essere immediatamente riscontrata da chi si dia la pena di superare la naturale ritrosia provata nei confronti di un linguaggio di comprensione non immediata e di studiarla.
CITAZIONE Come si possono "testare" l'infinita' delle affermazioni degli astrologi? Non essendo possibile farlo, allora anche l'Astrologia va rigettata. Si potrebbe rispondere "come e' possibile testare l'infinita' delle affermazioni di psicologi, sociologi, meteorologi e compagnia cantante?". L'oggetto di studio della disciplina astrologica e' qualcosa di continuamente mutevole, come il tempo atmosferico che nonostante sia spessissimo predetto in modo sbagliato, non toglie a chi lo studia la qualifica di scienziato meteorologo. Non si tratta quindi di giudicare la validita' della disciplina, cosa che ognuno puo' fare da se' studiandosela, ma di valutare la perizia di chi la pratica. Vi sono infatti delle professioni, come ad esempio quella di avvocato o di medico, che non garantiscono l'esito positivo della prestazione del professionista; infatti nessun avvocato puo' garantire la vittoria di una causa (essendo l'esito di questa rimesso all'interpretazione che il giudice dara' della legge e del caso sottopostogli) ne' alcun medico puo' garantire la guarigione del malato (almeno in un gran numero di casi, considerando anche la necessita' che il malato abbia voglia di guarire e non sia invece depresso). Se ne dovrebbe dedurre che ne' la scienza giuridica ne' quella medica meritino la qualifica di "scienza", ed invece non lo si fa, come e' ovvio, perche' la scientificita' di una disciplina non si misura sulla base delle certezze alle quali conduce, dipendendo queste dall'oggetto di studio, ma dal metodo adoperato che e' anch'esso dipendente dall'oggetto. Laddove si tratta della materia bruta o di concetti astratti come quelli della matematica, si puo' pervenire a conoscenze in una certa misura esatte, ma laddove e' implicato l'uomo, con la sua personale psicologia, oppure fenomeni della natura di cui non si conoscano ancora le cause, i metodi delle scienze empiriche appaiono largamente insufficienti.
CITAZIONE Se non si conoscono le cause dei presunti effetti astrologici, allora tali effetti non esistono. Che ne dite? Se si ragionasse in questi termini allora si dovrebbe dire che la forza digravita' non esisteva prima che Newton ne formulasse le leggi. Qualsiasi scienza parte dall'osservazione di un fenomeno il quale si impone all'attenzione ben prima che se ne conosca il funzionamento. Ma e' compito degli scienziati ricercare e spiegare le cause di un fenomeno, nel caso in questione, di quello astrologico, e non degli astrologi, i quali ne conoscono certo, empiricamente, le dinamiche, ma non possono spiegarle in termini scientifici. Sarebbe come chiedere ad un indigeno dell'Amazzonia di spiegare la formula chimica del curaro ed il perche' questo veleno abbia effetti paralizzanti. L'indigeno ne conoscera' gli effetti ed il modo di uso, ma non potra' ovviamente darvi una spiegazione in quanto sprovvisto dei necessari strumenti.
CITAZIONE Gli scienziati ufficiali/persone colte sono unanimemente avverse all'Astrologia. E' mai possibile che tutti questi fini cervelli si sbaglino? E' falso affermare che gli scienziati/le persone colte siano unanimemente avverse all'Astrologia. Ad esempio, il premio Nobel Kary B. Mullis, e' anche un astrologo. Avversano ferocemente l'Astrologia coloro che posseggono unicamente un bagaglio nozionistico di carattere scientifico che, incapaci come sono di comprendere la qualita', basano i loro giudizi unicamente su dati quantitativi, riducendo l'Uomo a nulla.
CITAZIONE Qualsiasi persona di buon senso sa che l'astrologia non puo' funzionare, dunque perche' perdere tempo? Esistono, invece, moltissime persone di buon senso, dotate di intelligenza, cultura, sensibilita' ed intuizione, che coltivano lo studio dell'Astrologia, data la capacita' di questa conoscenza di aprire la mente alla comprensione della verita' propria di ciascuna esistenza. Nei secoli passati e' stata coltivata da re, papi, nobili, sacerdoti, scienziati, e finanche insegnata nelle Universita'. Benche' si possa essere prevenuti contro di essa e non volerne approfondire la pratica, si deve riconoscere coi principali studiosi della sua storia come ad es. Auguste Bouche'-Leclercq o Franz Cumont, che la sua conoscenza e' indispensabile a chi voglia studiare approfonditamente la cultura dell'antichita' fino alle soglie dell'evo moderno a causa dell'influenza lungamente esercitata dall'Astrologia sul pensiero religioso, politico, filosofico, scientifico, esoterico ed artistico nel corso dei millenni. Tutt'oggi capi di stato e personaggi del jet set continuano a servirsi della consulenza di astrologi professionisti: sono note ad es. le frequentazioni di astrologi da parte della presidenza Reagan o della principessa Diana di Inghilterra, per non parlare del ruolo avuto dagli astrologi nell'ultimo conflitto mondiale, di cui si puo' leggere qualcosa nel libro di Ellic Howe, Gli astrologi del nazismo, Mondadori, Milano, 1968.
CITAZIONE I sistemi di domificazione degli astrologi non funzionano alle latitudini piu' elevate. Che succede quindi se qualcuno nasce al Polo Nord? Non e' esatto, anzi e' falso, che non esistano sistemi di domificazione per le latitudini piu' elevate. Se questa osservazione e' esatta per il metodo di Placido e per altri, molti astrologi (per es. quelli di scuola anglosassone) utilizzano il sistema delle case uguali, cioe' il piu' antico, che conta 12 case di eguale estensione a partire dall'ascendente. Ma esistono anche altri sistemi come quello di Kock e quello topocentrico che permettono di domificare anche ai poli.(NB: in certi orari specifici)....ecc PS:sempre che qualcuno nasca ancora nelle zone Artiche e che questo chieda un vero Oroscopo mmmmmmmm improbabile!99,99% dei casi.
CITAZIONE L'umanita' si accinge a colonizzare lo spazio. Se un bambino nasce sulla luna o in orbita intorno alla Terra come si calcolera' il suo oroscopo? È un falso problema. È tutto da dimostrare che un uomo possa sopravvivere per degli anni nello spazio ed addirittura concepire e mettervi al mondo dei figli. Benche' gli scienziati siano spesso privi di senso pratico, e' dubbio che una donna gravida possa sopportare lo sforzo di un lancio in orbita o decidere di partorire in condizioni di assenza di gravita' e di mancanza di una sala operatoria attrezzata. Se questi temi affascinano gli amanti di 'astrufologia', la generalita' degli astrologi deve confessare di non avere altrettanta fantasia. In ogni caso, il bambino nato nello spazio (o addirittura su un altro pianeta del sistema solare) porterebbe dentro di se' il patrimonio archetipico, unitamente al relativo simbolismo (tra cui il simbolismo astrologico), della razza umana: il firmamentum internum di Paracelso. CITAZIONE Ma se un bambino nascesse in un altro sistema solare? Beh, se fosse il figlio di un "Visitor", nato da qualche strano accoppiamento tra un alieno ed un terrestre, sarebbe condizionato dal proprio patrimonio genetico e dalla cultura ed ambiente in cui fosse trapiantato. In un diverso sistema solare vi potrebbero essere due soli, 13 lune, 20 pianeti etc. In queste circostanze non solo le forze in gioco sarebbero diverse da quelle terrestri, ma ovviamente varierebbe anche il simbolismo. Per esempio esistendo tredici lune in luogo della nostra sola Luna, nessuna di esse potrebbe rappresentare la madre, in quanto ben difficilmente si potrebbero avere 13 madri nel nostro significato. Ergo l'Astrologia di un diverso sistema solare sarebbe radicalmente diversa dalla nostra, seppure basata sullo stesso principio di corrispondenza tra gli eventi celesti e quelli terrestri. ECC Tratto dai lavori del Gruppo Amici di FISA Edited by Ursula@Lewis - 24/1/2011, 14:33
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